Acquisto fitofarmaci: occorre l’abilitazione, ma due terzi delle aziende agricole non ce l’ha

Chi effettuerà, essendo in perfetta regola con le nuove normative, i prossimi trattamenti con gli agrofarmaci?
Dallo scorso 26 novembre 2015, con l’entrata in vigore del PAN (vedi articolo), possono acquistare e utilizzare in campo gli agrofarmaci solo i produttori abilitati. Ma nel nostro Bel Paese le abilitazioni rilasciate sino a oggi non sono più di 260 mila, contro oltre un milione di aziende agricole professionali.
I contoterzisti certamente sono i primi a essere interpellati dagli agricoltori che non sono ancora in regola, ma la normativa precisa che possono distribuire agrofarmaci solo coloro che sono iscritti come tali alla Camera di commercio e quindi non le aziende agricole che svolgono lavorazioni in regime di concessione.
Regole ferree anche per i contoterzisti
Roberto Guidotti dell’ufficio tecnico di Unima precisa che gli operatori considerati “utilizzatori professionali”, quindi tenuti all’abilitazione, possono ora acquistare prodotti in proprio e usarli presso i loro clienti agricoltori, oppure limitarsi al loro utilizzo. In questo ultimo caso devono annotare i dati dell’intervento effettuato in campo sul registro aziendale dei trattamenti dell’agricoltore, oppure limitarsi a rilasciare una scheda riepilogativa se il registro non è in azienda. La mancata o errata compilazione dei registri può comportare la sospensione degli aiuti della Pac.
Nel caso di acquisto in proprio, il contoterzista deve tenere un registro di carico/scarico e fatturare al cliente il prodotto impiegato e il servizio svolto in campo.
Gli adempimenti non riguardano solo l’acquisto e la distribuzione degli agrofarmaci, ma anche mantenere le distanze di sicurezza da abitazioni e corsi di acqua, informare del trattamento i residenti, occuparsi dello smaltimento dei rifiuti, mantenere efficienti le irroratrici e ridurre la deriva, come anche evitare gli inquinamenti puntiformi.