Agricoltori, cambiate punto di vista sui campi: a settembre arriva Field View

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Registrare tutto quello che si fa in campo, dal comportamento delle colture nel corso del ciclo vegetativo alla loro risposta finale, punto per punto, tenendo tutti i dati in memoria anno dopo anno. Tutto questo con un iPad e un’applicazione che si chiama Field View.

Tradurre Field View in italiano è un po’ difficile, ma a noi piace “punto di vista del campo”, che, aggiungendo l’aggettivo “nuovo”, dà l’idea di che cosa si tratta. Negli Stati Uniti i farmers usano questo sistema da anni su 40 milioni di ettari, in molti paesi europei è già diffuso e in Italia arriverà il prossimo settembre.

Semplificando molto, tanto per darvi un’idea: avete presente il quaderno di campagna? Con Field View verrà fatto in automatico e avrete anche tante altre informazioni in più. Ma soprattutto sarà alla portata di tutti l’agricoltura di precisione, basata sulle mappe di prescrizione e sulle dosi variabili di semente e di concime.

«Una volta che l’agricoltore e il contoterzista avranno acquistato il pacchetto Field View – ci dice Fabio Roverso di Dekalb – saranno in grado autonomamente, disponendo di una serie di dati immessi anno dopo anno, di decidere cosa fare sui propri terreni, gestendo al meglio, cioè in maniera variabile, i mezzi tecnici».

Field View in azione su iPad nel momento della trebbiatura, mentre registra la produzione punto per punto.

Quando ci addentriamo su questo tipo di terreno sappiamo che la prima difficoltà che si incontra è la compatibilità tra sistemi diversi presenti sul trattore, sulle mietitrebbie, trince e attrezzature portate o trainate. Ma a questo problema risponde appunto Field View: «Abbiamo studiato a fondo la problematica – risponde Roversi – e abbiamo trovato una soluzione tecnica per ogni situazione grazie al Field View Drive, un lettore di dati della macchina quasi universale grazie anche a cavi adattattori. Per esempio, se un contoterziasta o un agricoltore ha una trebbia gialla e una verde, ad oggi è impossibile che le due marche “si parlino”. Invece con il nostro strumento, indipendentemente dal costruttore, tutti i dati confluiscono in un’unica piattaforma. Lo stesso è stato fatto per tante altre situazioni e quindi possiamo dire che di fronte a un qualsiasi parco macchine, anche il più diversificato, noi abbiamo la soluzione affinché Field View non abbia mai problemi».

Quale sarà il pacchetto che metterete in vendita a settembre?

«Field View è un sistema che legge e registra quello che si fa e non interferisce con tutti gli altri sistemi installati sulle macchine operatrici. Forniremo il Field View Drive, cioè l’hardware, il sistema analitico, le immagini satellitari e le mappe per le prescrizioni manuali, che ogni agricoltore potrà fare in base ai propri obiettivi e scelte colturali, e da settembre inizieremo la sua divulgazione».

Dopo aver registrato tutte le operazioni con Filed View, l’agricoltore in ogni momento può andare in campo e verificare l’andamento della coltura conoscendo punto per punto tutto quello che è stato fatto e i mezzi tecnici distribuiti con data, dosi, nome dei prodotti, eccetera.

Mettiamo che un agricoltore non disponga né di una mappa del suolo né di una mappa di raccolta. Da che basi conoscitive parte?

«Nel nostro pacchetto forniamo le immagini satellitari dei campi dell’agricoltore in questione, rilevate da Sentinel 2 e adattate con un particolare algoritmo che ci permettono di capire come si è comportata la coltura appena raccolta, punto per punto. Da qui si parte il primo anno con le decisioni del caso e si costruiscono le prime mappe di prescrizione per dosare seme e concime in maniera diversificata, a seconda delle potenzialità variabili, di quel campo».

Fabio Roverso ci ha mostrato su un iPad come si naviga su Field View e il sistema, unico in Italia, ci è parso davvero molto intuitivo e quindi alla portata di tutti. La mole di dati che si possono registrare è notevole e anche le analisi che si possono fare anno dopo anno risultano decisive per ottimizzare tutti i percorsi colturali. Riteniamo insomma che grazie a Field View l’agricoltura di precisione, intesa prima di tutto come disponibilità di dati e informazioni per poi prendere delle decisioni mirate, si diffonderà con maggiore velocità anche nel nostro paese.
D’altra parte è l’unica strada a disposizione dell’agricoltore per aumentare la redditività della terra.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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