Agricoltura, cambio di strategia con la nuova Pac: conviene aderire?

nuova-pac

Il presupposto è dimezzare le cosiddette “rendite di posizione” (ovvero gli attuali pagamento di base + greening) per sostenere le azioni virtuose degli agricoltori in favore del clima e dell’ambiente, cioè della sostenibilità, ma con una serie di vincoli operativi. È la novità principale della nuova Pac 2023-2027, alla quale però molti agricoltori si domandano se conviene ancora aderire, dato che si otterranno meno aiuti e si dovrà sottostare a maggiori obblighi. Se ne parlerà nel corso di un incontro che avrà come protagonista il presidente di Ismea Angelo Frascarelli, in programma giovedì 1° dicembre alle ore 15 al padiglione 1 delle Fiere internazionali zootecniche di Cremona, organizzato da Kverneland Group Italia in collaborazione con il suo concessionario Battini Agri.

Come cambia la Pac 2023-2027

Nell’immagine seguente a cura di Angelo Frascarelli, si sintetizzano i cambiamenti delle diverse tipologie di pagamenti Pac, passando dal periodo passato 2014-2022 al nuovo 2023-2027.

Fino al 2022 la somma di pagamento di base + pagamento ecologico (greening) rappresentava l’85,08% del totale degli aiuti Pac assegnati all’Italia, mentre dal 2023, con la soppressione del pagamento greening, il nuovo sostegno al reddito di base assorbirà solo il 48% del totale degli aiuti Pac, quindi il taglio non è indifferente.

Come risulta chiaro dallo schema, l’unica possibilità per recuperare un po’ di aiuti dipende dall’adesione al pagamento 4 (indicato in colore verde), rappresentato dagli eco-schemi, ai quali è destinata l’altra fetta importante di aiuti, pari al 25% del plafond totale. Per le piccole aziende è stato introdotto il pagamento redistributivo (indicato col numero 2, in colore blu), mentre crescono leggermente i fondi per gli aiuti accoppiati dal 12,92% al 15% (in rosso) e rimane invariato il sostegno per i giovani agricoltori (arancio).

Eco-schemi: quasi la metà dei soldi alla zootecnia

La novità principale della nuova Pac 2023-2027 è rappresentata dai cinque eco-schemi.

Oltre 360 milioni di euro sono riservati alla zootecnia (il 41% del totale) con misure che verranno commentate da Frascarelli nell’incontro del 1° dicembre, mentre solo il 5% del plafond aiuti viene riservato alla semina di piante mellifere, che tanto interesse ha suscitato, dato che in partenza vengono assegnati 500 euro/ha. Ma quali vincoli ci sono e a quanto ammonterà l’aiuto dell’eco-schema 5, se tanti agricoltori aderiranno? In attesa di sentire i chiarimenti di Frascarelli, anticipiamo un piccolo riassunto.

L’eco-schema 4 premia invece l’avvicendamento, almeno biennale, tra leguminose/foraggere e colture da rinnovo, ma ci sono ancora alcuni lati oscuri sui quali Frascarelli cercherà di far luce nell’incontro del 1° dicembre.

Rotazione obbligatoria dal 2024

Altro punto chiave della nuova Pac è l’obbligo di rotazione su ogni singola particella (BCAA7), che partirà solo dal 2024, lasciando quindi libertà di semina per il 2023.

La deroga stabilisce che per tutto il 2023 i beneficiari non sono obbligati a rispettare la norma della condizionalità sulla rotazione delle colture; tuttavia la norma ha valore di “baseline” del pagamento sugli ecoschemi e sugli interventi ACA i cui impegni hanno la BCAA 7 come impegno di base (si paga ciò che è superiore agli impegni di baseline). Pertanto, gli agricoltori che beneficiano di ECO 4 e ACA non possono utilizzare la deroga della BCAA 7.

Forti cambiamenti in arrivo sui Psr

A essere rivoluzionato dal 2023 saranno anche i Piani di sviluppo rurale, con un taglio alle troppe misure del 2014-2022, anche se rimangono molti dubbi sull’eccessiva burocrazia introdotta per poter ricevere gli aiuti programmati.

Dalle 21 precedenti misure Psr si passerà a 8 “tipi di interventi”:

  • gli impegni ambientali, climatici e gli altri impegni in materia di gestione;
  • i vincoli naturali o altri vincoli territoriali specifici;
  • gli svantaggi territoriali specifici derivanti da determinati requisiti obbligatori;
  • gli investimenti;
  • l’insediamento dei giovani agricoltori e l’avvio di nuove imprese rurali;
  • gli strumenti per la gestione del rischio;
  • la cooperazione (PEI AGRI, LEADER);
  • lo scambio di conoscenze e l’informazione.

A questo punto è necessario diradare un po’ la nebbia che avvolge la nuova Pac e proprio questo è l’obiettivo dell’incontro del 1° dicembre, nel corso del quale daremo ampio spazio alle domande che i partecipanti vorranno rivolgere ad Angelo Frascarelli.

N.B Le slides pubblicate in questo articolo fanno parte della presentazione che Angelo Frascarelli terrà il 1° dicembre alle ore 15 all’incontro di Cremona Fiere, presso lo stand Kverneland Group Italia – Battini Agri.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


12 commenti

  • ANDREA D'IPPOLITI

    28 Novembre 2022 at 7:17 pm

    salve. della tanto discussa e promossa MININA LAVORAZIONE non è rimasto praticamente niente. Anzi addirittura viene praticamente smorzata con l’impegno 03 dello schema 4 dove per fare l’interramento di residui importanti bisogna tornare all’aratura. Sono contento di aver investito negli ultimi anni in macchine per la minima lavorazione. saluti

    Rispondi

    • Franco

      29 Novembre 2022 at 5:38 pm

      C’è da augurarsi che la frase “Fatta eccezione per le aziende zootecniche Effettuare l’interramento dei residui” sia solo mal scritta e intendano invece “non asportare i residui”

      Rispondi

  • Gianfranco Rocca

    29 Novembre 2022 at 9:06 am

    Articolo interessante chiaro, sarebbe da integrare con i dubbi e/o i punti non chiariti dopo che il Prof. Frascarelli ne ha dato chiarimenti

    Rispondi

  • Viviana Zappacosta

    29 Novembre 2022 at 10:46 am

    Controllate aziende che fanno domanda pac senza coltivare i terreni

    Rispondi

    • Daniele,rEPETTI

      30 Novembre 2022 at 10:12 am

      BRAVA,OTTIMA,PROPOSTA

      Rispondi

  • Nunzio Pandiscia

    29 Novembre 2022 at 7:04 pm

    Ai proprietari di terreni che non hanno posizione Inps bisogna dare al massimo solo il pagamento base,mentre bisogna incrementare gli aiuti per chi vive di sola agricoltura e come tale paga i contributi,aumentando anche gli incassi dello stato che vedrà aumentare i coltivatori diretti in quanto chi vorrà continuare a percepire gli aiuti dovrà comportarsi per forza di conseguenza .Il resto è solo fuffa.

    Rispondi

    • Loris

      1 Dicembre 2022 at 2:22 pm

      Semmai dovrebbe essere il contrario. Con i molti contributi versati all’INPS in posizione non agricol, si aiutano le pensioni degli agricoltori, che versano contributi molto bassi. Quindi gli aiuti comunitari non possono creare agricoltori di serie A e di serie B (principio costituzionale dell’uguaglianza).

      Rispondi

  • Italia

    30 Novembre 2022 at 11:26 am

    L incontro del 1/12 potrà essere visto in streaming o differita?

    Rispondi

    • Roberto Bartolini

      30 Novembre 2022 at 11:40 am

      Buongiorno, tutte le registrazioni degli incontri saranno pubblicate in differita.

      Rispondi

      • Stefania

        1 Dicembre 2022 at 7:52 pm

        Buonasera, è possibile sapere dove verranno pubblicate le registrazioni, se c’è un link al quale collegarsi? Grazie per la risposta. Stefania

        Rispondi

  • Fabio Giulietti Virgulti

    1 Dicembre 2022 at 5:28 pm

    Buongiorno . Esiste un documento riassuntivo complessivo per tutti gli Ecoschemi e il Sostegno accoppiato ? Dove si potranno vedere le registrazioni degli incontri ?

    Rispondi

  • Carlo

    3 Dicembre 2022 at 6:46 pm

    Rileggendo questa bestemmia della Nuova PAC mi viene il sangue alla testa. Siamo passati da un 85% del 2015/2022 all’attuale 48%. Ma come si fa ad accettare una bestemmia del genere mettendo in croce migliaia di aziende solo per aiutare il sistema bancario. (a tale proposito si legga il rapporto della BIS di Aprile 2019!!!). Quindi i nostri rappresentanti pagati al 100% o cambiano oppure dobbiamo andare a Bruxelles e tirarli giù dal conto? Come si fa a giocare con la vita di migliaia di aziende, e questo vale per tutta Europa e non solo per l’Italia, senza presentare un piano alternativo a questa immane porcata che non ha alcun significato né dal punto di vista economico né dal punto di vista “ecologico”. Mi vien da ridere a leggere il sostegno per la semine di piante mellifere.

    Rispondi

Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI