Agricoltura, ecco cosa succede quando non si usano i sistemi di precisione

Tutti gli agricoltori e i contoterzisti italiani hanno almeno uno smartphone di nuova generazione e c’è chi ne ha addirittura due. Ma sono ancora relativamente pochi coloro che utilizzano i sistemi di guida assistita e i sistemi satellitari per realizzare l’agricoltura di precisione e la distribuzione a dose variabile di sementi, agrofarmaci e fertilizzanti.
E dire che coloro che si sono affidati, all’inizio in effetti con molta reticenza, a questi sistemi elettronici – da quelli più semplici (cioè per far andare dritto il trattore) a quelli più evoluti per poter lavorare anche di notte senza “vedere” con l’occhio umano – oggi dicono che non ne potrebbero più fare a meno.

La differenza tra chi lavora con il satellite e chi lavora ancora a occhio e con i tracciafile è ben visibile quando si osservano le colture e soprattutto quando si va a raccogliere.
Applicare l’agricoltura di precisione non è “una moda”, ma invece è sempre di più una condizione indispensabile per poter stare sul mercato con più opportunità di reddito. Ne sanno qualcosa i contoterzisti che per anni hanno realizzato le mappe di raccolta senza alcuna soddisfazione dai loro clienti, che invece oggi cominciano a capire che “tracciare” tutto quello che si fa in campo, sapere in quali appezzamenti è meglio spingere con i concimi o l’alto investimento e avere informazioni precise sulla qualità di ciò che si raccoglie, sono aspetti sempre più importanti e decisivi per far quadrare i conti aziendali.