Allevamenti da latte in crisi di redditività: siamo sicuri che dipenda solo dal prezzo del latte?
Produzione Lorda Vendibile (PLV) per vacca allevata: da 6.591 euro a 3.619 euro.
Costo di produzione per 100 litri di latte: da 44,85 euro a 81,65 euro.
Costo totale di alimentazione: da 27,64 euro a 44,26 euro.
Utile netto per vacca: da 950 euro a -1614 euro.
Guardate bene le differenze sopra riportate: riguardano un pool di svariate decine di stalle da latte tenute sotto osservazione dal SATA della Lombardia. I dati, inequivocabili, dimostrano come ci siano differenze abissali nella gestione della stalla, tra una realtà e quella vicina, tra un’azienda che cerca ancora di fare e reddito e un’azienda che si è incamminata sulla strada di chiudere i battenti.
Se non si tiene una contabilità rigorosa, si chiude in pochi anni
Michele Campiotti, agronomo e specialista in allevamenti da latte, ha raccolto una mole notevoli di dati e di osservazioni pratiche che giungono a un’amara conclusione: la carenza di strumenti economici in azienda ha portato gli allevatori a valutare spesso molto empiricamente la redditività aziendale e l’apparente vantaggio di non essere obbligati a tenere un bilancio per le aziende a regime forfettario si è rivelato un grosso boomerang, perché non ha fatto crescere le aziende dal punto di vista del controllo sui dati economici del campo e della stalla.
Si può dire che oltre la metà delle stalle da latte, e forse anche di più, ha un bilancio in rosso e quindi bisogna convincersi che non c’entra solo il prezzo del latte, ma che ci sono cause ben più profonde e radicate in una cattiva gestione dell’azienda.
L’allevatore ritiene di avere fatto sempre il massimo possibile
Ma nella maggior parte dei casi “ critici” l’agricoltore-allevatore non se ne accorge, perché spesso non dispone di dati reali e perché pensa di essere al massimo dell’efficienza, e quindi ritiene che non può migliorare e finisce per imprecare solo contro l’industria e il mercato.
Dobbiamo invece metterci in testa che al meglio non c’è mai limite e questo è ben evidente a chi studia gli allevamenti, perché non esiste l’allevamento ideale, ma esistono ottimi allevamenti che comunque hanno sempre qualcosa da migliorare. Poi ci sono tutti gli altri che debbono mettere a posto tantissime cose.
Qual è la prima da cosa da fare, se si vuole migliorare?
È una questione di cultura e di mentalità, da migliorare e da affinare con tanta autocritica e umiltà, guardandosi attorno senza avere paura di copiare chi fa reddito.
La prima cosa da fare? Mettersi in discussione, cambiare e rendere più efficiente la gestione e, soprattutto, non avere paura di fare scelte importanti.
Un altro esempio che ci dice da dove occorre cominciare
La cosa più importante è andare a scovare tutte le aree di redditività nascoste. Campiotti porta un esempio formidabile e illuminante che riguarda un’analisi fatta su 47 stalle con un livello genetico simile delle mandrie e con la stessa razione alimentare: i livelli di produzione del latte variavano di oltre 13 kg/giorno, mentre la produzione minima era di 20,6 kg/latte al dì e la massima di 33,8 kg/latte al dì.
Quali erano i tre fattori che da soli spiegavano il 60% della differenza produttiva?
- Il sistema di accrescimento della manza al primo parto
- La gestione della mangiatoia (avanzi di unifeed)
- Il numero di cuccette disponibili per ogni vacca in lattazione
Questo esempio dimostra come occorre considerare ogni singolo fattore per attivare protocolli di gestione giornalieri precisi e ottimizzati.
Ma, in conclusione, il punto di partenza più importante per l’inversione di rotta dell’azienda rimane sempre e soltanto questo: i dati economici su quello che si fa ogni giorno in campo e in stalla e l’utilizzo di queste informazioni. Solo così si potrà capire da che parte incominciare a dare una svolta all’azienda.
Un commento
Nino Chiò
8 Marzo 2016 at 10:29 am
Conoscere i propri costi, alla base di tutto, Questa mattina un preventivo di un buon programma contabile 1900 E , Bene la contabilità si fa anche con la matita, però bisogna farla. Nn dimostrare quello che si vuole per compiacersi e nascondere la testa . Detto questo nn so nulla di stalle, ignorante totale, ma guarderò con interesse i vostri commenti.