Misura 10 PSR: il premio previsto per le cover crops su quanti ettari viene erogato?

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La Misura M 10 dei PSR relativa ai “Pagamenti agroclimatici ambientali” prevede, in una specifica sottomisura, premi per gli agricoltori che adottano la semina diretta o su sodo (No Till – NT) oppure la minima lavorazione (Minimum Tillage – MT) oppure lo strip-till (o lavorazione a bande) con l’aggiunta, in molti casi, di un premio aggiuntivo se si seminano tra due colture principali le cosiddette cover crops o colture di copertura (clicca qui per saperne di più sulle cover crops).

Comportamenti regionali molto differenziati

Naturalmente ogni regione si è comportata in modo molto diverso e, per esempio, la Lombardia premia le cover crops con ben 180 euro/ha che si sommano agli euro previsti per NT o MT. In Emilia-Romagna invece le cover crops “valgono” appena 30 euro/ha che si aggiungono al premio previsto per NT e MT.

Veneto e Friuli Venezia Giulia, per fare altri due esempi, incentivano il No Till con 600 euro/ha, la minima con 300 euro/ha e lo strip-till 534 euro/ha e considerano le cover crops come un impegno obbligato nel percorso colturale innovativo al posto dell’aratura, non prevedendo quindi per queste colture di copertura alcun premio aggiuntivo.

Il mondo è bello perchè è vario, diceva il famoso proverbio…

Il caso Lombardia è davvero poco comprensibile

Ma torniamo alla Lombardia, perché in questi giorni gli agricoltori di questa regione si domandano se i famosi 180 euro/ha previsti per chi semina le cover crops verranno erogati su tutta la superficie sottoposta all’impegno dell’agricoltore a praticare NT (semina diretta o sodo) o MT (minima lavorazione o strip-till) oppure solo su una parte di questa.

La risposta è che per la Lombardia i 180 euro/ha destinati alle cover crops vengono erogati ogni anno in cui l’agricoltore le semina, ma solo per la superficie effettivamente occupata da queste colture, che può dunque essere inferiore a quella impegnata per sei anni a fare sodo o minima lavorazione.

Un esempio pratico in campo

Per fare un esempio, se nell’anno solare 2016 si sono sottoposti 50 ettari all’impegno di praticare sodo o minima lavorazione per sei anni e dal piano colturale risulta che la cover crop, estiva o autunnale che sia, occuperà solo 30 ettari, il premio per le lavorazioni conservative verrà erogato su tutti i 50 ettari, ma i 180 euro previsti per la cover crops verrà erogato solo su 30 ettari.

Una parte del testo del PSR Lombardia

Per quanto riguarda l’impegno accessorio relativo alle cover crops, il testo del bando PSR della Regione Lombardia recita così:

L’impegno accessorio può essere applicato solo sulle superfici oggetto dell’impegno principale (cioè NT o MT). Può essere adottato su una superficie inferiore rispetto a quella soggetta all’impegno principale. Deve riguardare tutta la superficie di una particella. Nell’anno in cui viene richiesto il premio per la cover crops il fascicolo aziendale dovrà riportare l’indicazione della cover quale seconda coltura (rotazione secondaria) per le particelle prescelte.

Ognuno giudichi se questo testo è davvero così chiaro.

Più o meno analogo, per le cover, è il comportamento della Regione Emilia-Romagna, ma in questo caso ballano solo 30 euro/ha.

Nonostante questa limitazione, è opportuno che gli agricoltori non abbandonino l’idea di seminare le cover, perché si tratta di una pratica irrinunciabile se si vuole migliorare la fertilità globale del suolo. Nei prossimi giorni pubblicheremo sul Nuovo Agricoltore alcune indicazioni su come inserire le cover nella diversificazione nel greening per perdere meno aiuti possibili.

Molto più virtuosi Friuli e Veneto

Fermo restando il fatto che le cover crops costituiscono un “ plus” fondamentale dal punto di vista agronomico, proprio negli anni di passaggio dall’aratura alle lavorazioni conservative, ci pare alquanto discutibile e penalizzante la posizione assunta dalla Regione Lombardia e dall’Emilia Romagna, mentre risultano assai più virtuose le posizioni di Veneto e Friuli (anche se i bandi della misura M 10 non sono ancora usciti), che includono le cover crops nell’impegno principale, che tra l’altro premia gli agricoltori innovatori e virtuosi con un premio molto più consistente rispetto a Lombardia ed Emilia Romagna.

Si tratta di comportamenti che provocano differenze ingiustificate e per molti euro/ha tra agricoltori di regioni limitrofe, quando invece sarebbe stato opportuno da parte delle regioni padane un comportamento condiviso e più omogeneo, soprattutto quando si tratta di incentivare pratiche agronomiche che hanno la medesima valenza in una regione o in un’altra.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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