Cereali e soia: quanti quintali/ettaro bisogna produrre per pareggiare i costi di produzione?
La domanda è piuttosto comune tra gli agricoltori che coltivano cereali e soia: quanti quintali per ettaro occorre produrre per pareggiare i costi di produzione? Per rispondere, iniziamo dalle quotazioni sulle principali borse merci italiane:
- Frumento tenero: 166,5 euro/t
- Frumento duro: 239 euro/t
- Mais comune 167 euro/t
- Mais zootecnico: 170 euro/t
- Orzo con alto peso specifico: 168 euro/t
- Soia: 337 euro/t
Sappiamo bene che il costo di coltivazione di qualsiasi coltura, e soprattutto di quelle estensive, in Italia può avere oscillazioni davvero molto forti, perché le variabili sono tantissime, a cominciare dalla professionalità dell’imprenditore agricolo.
Un costo medio di coltivazione
Massimo Battisti, sull’ultimo numero di Terra e Vita, ipotizza i seguenti costi medi di coltivazione, facendo riferimento alla pianura lombarda dell’area mantovana e dintorni:
Produrre frumento duro costa 1280 euro/ha, frumento tenero 1100 euro/ha, mais 2320 euro/ha, orzo 985 euro/ha, soia 1570 euro/ha. Come annotazione diciamo che si è preso a riferimento un modello di gestione cosiddetta tradizionale, a partire dalla lavorazione del suolo che prevede in questo caso, aratura e successivi affinamenti. In questi costi sono compresi sia le operazioni meccaniche sia i mezzi tecnici e anche i trasporti.
I livelli produttivi da raggiungere
Confrontando i prezzi di mercato e i costi di coltivazione indicati, emerge che, per non avere un bilancio in rosso, per il frumento tenero occorre produrre 6,6 t/ha, per il frumento duro 5,4 t/ha, per il mais 14 t/ha, per l’orzo 5,9 t/ha e per la soia 4,7 t/ha.
In Italia ci sono aziende che raggiungono quelle produzioni come media aziendale e altre che le superano, ma si tratta di realtà imprenditoriali che non applicano i percorsi colturali tradizionali, bensì hanno fortemente innovato, sia nelle tecniche sia nella scelta dei mezzi tecnici, sementi, concimi e agrofarmaci.
Solo con l’innovazione si può cercare di far quadrare i conti
Per avere un successo produttivo non basta chiamare il contoterzista più evoluto o acquistare le attrezzature più moderne che seminano con assoluta precisione e che distribuiscono il concime o il diserbo senza sovrapposizioni e perdite di prodotto, perché occorre anche identificare l’ibrido o la varietà più adatta ai propri terreni e adottare l’investimento più azzeccato, e lo stesso discorso vale per i concimi, i diserbi, i prodotti per la difesa e così via.
Oggi il mercato offre una tale varietà di soluzioni diverse che orientarsi non è facile, e per questo ripetiamo sempre che ogni anno bisognerebbe dedicare una piccola parte della propria azienda alla sperimentazione di nuove soluzioni tecniche, perché quello che va bene a casa di un agricoltore non è detto che vada bene a casa del vicino.
E poi, non deve mai mancare l’irrigazione
Un’ultima annotazione: l’andamento climatico sta confermando anche quest’anno che chi vuole produrre non può fare a meno dell’irrigazione. Quindi chi non lo ha ancora fatto deve mettere in conto di investire su questo mezzo di produzione, che forse è diventato ormai il più importante di tutti. Senza acqua non si produce, punto e basta.
Ma qualcosa va modificato anche a livello territoriale, perché non basta che l’agricoltore abbia lo strumento per distribuire l’acqua se poi il Consorzio di Bonifica o altri enti non mettono a disposizione l’acqua quando serve. Non ci si può più basare sempre e solo sui vecchi criteri, perché il clima è cambiato. Lo sappiamo tutti, ma a volte ce lo dimentichiamo!
2 commenti
adriano
7 Marzo 2018 at 8:27 pm
A QUESTI PREZZI ED A QUESTE SPESE è IMPORTANTISSIMO NON SEMINARE .SVEGLIA!!!!!!!!!!!
Carmelo
15 Maggio 2022 at 4:25 pm
Esatto