Roberto Bartolini15 Aprile 20165min18820

Pac 2015-2020: Agea comunica il portafoglio dei nuovi titoli definitivi e il valore unitario nazionale

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Finalmente ce l’abbiamo fatta: ogni agricoltore ora può controllare il numero e il valore dei suoi titoli definitivi Pac 2015-2020 sul Registro Nazionale dei Titoli tramite il portale Sian (www.sian.it), inserendo il proprio codice fiscale o la partita Iva.

La prima cosa che deve fare l’agricoltore

La prima cosa da fare per ciascun agricoltore è la verifica immediata della correttezza dei calcoli. Il controllo, consiglia Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia, deve riguardare:

  1. L’importo di riferimento 2014, che è il dato più importante perché da esso dipende il nuovo valore dei titoli.
  2. La superficie ammissibile 2015.
  3. Il calcolo dei titoli 2015-2020.
  4. La presenza di anomalie.

Dalle prime verifiche sembra che i titoli definitivi presentino molti errori e anomalie e questa situazione costituisce certamente un problema che imporrà ad Agea molte correzioni nel Registro dei titoli. Speriamo che questo avvenga nel più breve tempo possibile.

Nel caso in cui a un agricoltore fossero stati assegnati titoli in più del dovuto, sottolinea Frascarelli, i titoli in eccedenza verranno riversati nella riserva nazionale, mentre se sono in numero inferiore rispetto al dovuto, è necessario l’intervento di un provvedimento amministrativo di Agea o una decisione giudiziaria, e anche in questo caso si attingerà dalla riserva nazionale dei titoli.

A seguito del calcolo dei titoli definitivi, Agea potrà provvedere al saldo dei pagamenti Pac, che dovrà avvenire entro il 30 giugno 2016 insieme al pagamento accoppiato.

I quattro valori di riferimento per fare i calcoli

Sono stati definiti quattro valori importanti per i calcoli successivi, e cioè:

  1. Il VUN (Valore Unitario Nazionale), che è pari a 217,64 euro/ha.
  2. Il valore minimo dei titoli al 2019 (pari al 60% del VUN), che è pari a 130,58 euro/ha.
  3. La decurtazione del valore dei titoli elevati, che è del 26%.
  4. Il valore dei titoli della riserva nazionale, che è pari a 229,25 euro/ha.

Gli altri pagamenti oltre a quello di base

Teniamo conto che il valore dei titoli riguarda solo il pagamento di base e cambierà tutti gli anni dal 2015 al 2020. Il valore sarà certamente inferiore rispetto alla scorsa Pac, ma l’agricoltore in aggiunta percepirà il pagamento greening (pari al 50,16% del pagamento di base), il pagamento per i giovani agricoltori (pari al 25% del pagamento di base per i primi 90 ettari) e il pagamento accoppiato per alcune colture.

I sei casi per calcolare il valore dei titoli al 2020

Ma come varieranno i titoli da qui al 2020?  Varieranno secondo la cosiddetta convergenza, che prevede sei casi di calcolo che fanno riferimento al VUN (Valore Unitario Nazionale) e al VUI (Valore Unitario Iniziale) dei titoli riferito a ogni singolo agricoltore e trasmesso da Agea.

Caso 1: VUI inferiore al 90% del VUN. Il valore dei titoli aumenta di 1/3 della differenza tra VUI e il 90% del VUN.

Caso 2: VUI inferiore al 60% del VUN. Il valore dei titoli aumenta fino al 60% del VUN, cioè fino a 130,58 euro/ha.

Caso 3: VUI maggiore del VUN di meno del 26% dei VUI. Nel 2019 il valore dei titoli scende fino al VUN (217,64 euro/ha).

Caso 4: VUI maggiore più del 26% del VUI. Il valore dei titoli diminuisce del 26% del VUI. Riguarda tutti gli agricoltori che hanno elevato valore dei titoli, come zootecnia intensiva, tabacco, olivicoltura, riso, barbabietola, pomodoro da industria, agrumi e foraggi essiccati.

Caso 5: agricoltore senza importo Pac 2014. Riceverà titoli del 2015 che aumentano sino al 60% del VUI (che è di 217,64 euro/ha), cioè pari a 130,58 euro/ha.

Caso 6: VUI compreso tra il 90% del VUN e il 100% del VUN. Il valore dei titoli non subisce nessuna variazione da qui al 2020.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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