Compravendita titoli Pac, cosa conviene fare nei prossimi due anni

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Il 2021 e il 2022 saranno due anni in cui l’agricoltore riceverà il sostegno con le regole attuali della Pac 2015-2020. In altre parole, dal punto di vista dei pagamenti diretti il 2021 e 2022 saranno identici al 2020. Dal 1° gennaio 2023, invece, l’Italia potrà adottare un regime senza i titoli o con i titoli.

Conviene acquistare titoli, ma solo fino a un certo prezzo

In tale scenario, se l’agricoltore ha terreni scoperti da titoli, è conveniente l’acquisto dei titoli? Secondo l’agronomo Angelo Frascarelli, che ne ha parlato su Terra e Vita, l’acquisto dei titoli è conveniente fino al 15 maggio 2021 e solo se il prezzo di acquisto non supera il valore del sostegno di un anno (base + greening).

Anche se l’Italia dovesse optare dal 2023 per un regime senza titoli, l’acquisto dei titoli è comunque conveniente per la domanda unica 2021; infatti il costo dell’acquisto dei titoli sarebbe ammortizzato entro il 2021 e l’utilizzo dei titoli nel 2022 genera un vantaggio economico.

Cosa fare coi titoli Pac inutilizzati

Alcuni agricoltori si trovano nella condizione che la superficie ammissibile è inferiore a quella dei titoli, a causa di una scadenza di un contratto di affitto o per altre ragioni. Quindi il numero dei titoli eccede il numero di ettari ammissibili. In tal caso, l’agricoltore ha due possibilità:

  • lasciare alcuni titoli inutilizzati;
  • vendere i titoli in eccesso.

I titoli Pac non utilizzati rimangono nel “portafoglio titoli” per un anno di mancato utilizzo, mentre dal secondo anno di mancato utilizzo, i titoli vengono persi. Infatti, il regolamento Ue 1307/2013 (art. 31, par. 1, lett. b) prevede che i titoli non attivati dagli agricoltori, per un periodo di due anni consecutivi, confluiscono nella riserva nazionale. Insomma, non c’è più la possibilità di “salvare” i titoli inutilizzati con la rotazione dei titoli, a differenza di quanto avveniva nella Pac 2005-2014.

Meglio vendere i titoli Pac in eccesso

Facciamo un esempio concreto. L’agricoltore Mario Rossi conduce in affitto, fino al 31 dicembre 2020, alcune superfici a seminativo di 15 ettari; inoltre possiede altri 70 ettari di seminativo in proprietà. Mario possiede 85 titoli che coprono su tutta la superficie coltivata di 85 ettari.

Il proprietario dei terreni in affitto non ha intenzione di rinnovare il contratto e l’agricoltore Mario Rossi non trova altri terreni da prendere in affitto; quindi, il nostro agricoltore Mario Rossi a cosa va incontro alla presentazione della domanda unica 2021?

I 15 titoli inutilizzati nel 2021 rimangono nel “portafoglio titoli” per un anno. Dal secondo anno di mancato utilizzo, quindi nel 2022, i titoli vengono persi e confluiscono nella riserva nazionale. Quindi l’agricoltore Mario Rossi ha convenienza a vendere i 15 titoli in eccesso.

Alla luce di questa normativa, l’agricoltore che detiene titoli in eccesso ha la convenienza a venderli, a meno che abbia la prospettiva di aumentare la superficie ammissibile nel 2022.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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