Diversificazione delle colture e aree ecologiche: come applicare il greening senza fare errori

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Nella nuova Pac il pagamento greening si aggiunge al pagamento di base, quindi è bene ricordare alcuni punti chiave di questo “aiuto” per evitare di fare errori e di non ricevere il premio aggiuntivo, o addirittura incappare nelle sanzioni previste dalla normativa Pac.

  1. Aziende da 10 a 15 ettari di seminativo: l’unico impegno previsto è la diversificazione con la presenza di almeno due colture, nessuna delle quali può coprire più del 75% della superficie a seminativo. Nessun obbligo di EFA (aree di interesse ecologico).
  2. Aziende da 15 a 30 ettari di seminativo: in questo caso gli impegni sono due:
    • a) presenza di almeno due colture;
    • b) presenza del 5% della superficie a EFA (aree di interesse ecologico).
  3. Aziende con oltre 30 ettari di seminativo: anche in questo caso gli impegni sono due:
    • a) presenza di almeno tre colture, con la coltura principale che copre al massimo il 75% della superficie a seminativo e le due colture principali al massimo il 95% della superficie;
    • b) presenza del 5% di EFA (aree di interesse ecologico).

Quando non si applica la diversificazione?

  1. Con superfici a seminativo inferiori ai 10 ettari.
  2. Nelle aziende i cui seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio, per terreni lasciati a riposo.
  3. Nelle aziende la cui superficie è costituita per più del 75% da prato permanente utilizzata per la produzione di erba o altre piante erbacee da foraggio o per la coltivazione di piante sommerse (es. riso).
  4. Nelle aziende che coltivano frutteti, oliveti, vigneti.

Qualche esempio pratico di applicazione del greening

Azienda di 100 ettari così suddivisi: 75 ha a mais, 20 ha a grano duro, 5 ha a soia

Le due colture principali non superano il 95% della superfici, quindi la diversificazione è rispettata. Ma l’azienda non rispetta l’EFA perché la soia è azotofissatrice, con un fattore di ponderazione di 0,7, quindi genera 3,5 ha di EFA e non il 5% come richiede la normativa.

Azienda di 150 ettari così suddivisi: 110 ha a grano duro, 30 ha a farro, 10 ha a set aside

L’azienda deve avere tre colture e il grano e il farro non sono colture diverse, in quanto appartengono allo stesso genere (Triticum), quindi la coltura principale (grano e farro) copre oltre il 75% della superficie a seminativo e contrasta con la norma Pac. L’azienda per rispettare la diversificazione potrebbe coltivare orzo anziché farro, che è coltura di genere diverso dal grano. L’azienda rispetta l’EFA perché il set aside è EFA con fattore di ponderazione 1.

Azienda di 100 ettari così suddivisi: 80 ha a loietto e 20 ha a mais

L’azienda deve avere tre colture, ma diversificazione ed EFA non si applicano se i seminativi sono utilizzati per più del 75% per la produzione di erba o di altre piante erbacee da foraggio, a condizione che i seminativi non sottoposti a tali impieghi non siano superiori a 30 ha. Dato che il loietto è erba, questa azienda rispetta il greening, la diversificazione e le EFA.

Le sanzioni per chi non rispetta il greening

Le sanzioni per il mancato rispetto del greening generano una riduzione dell’importo del pagamento verde sino ad arrivare al 100% nel caso di maggiore gravità.

Dal 2017 le sanzioni aumentano perché, oltre alla perdita del pagamento verde, vanno a intaccare anche gli altri pagamenti per un importo pari al 20 % (per il 2017) e al 25% (per il 2018) del pagamento verde.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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