Guido Zanetti: “L’innovazione tecnologica è necessaria per garantire la sicurezza alimentare”

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«Mio padre all’età di vent’anni, subito dopo la fine della guerra, cominciò a gestire il caseificio di Marmirolo. Allora si lavoravano 60 quintali di latte al giorno, oggi sono diventati oltre 3300. Sono orgoglioso di essere riuscito a portare avanti il grande lavoro impostato da mio padre, sia nei caseifici sia in campagna». Guido Zanetti produce nei suoi caseifici sia Parmigiano Reggiano che Grana Padano nelle diverse zone di origine, gestisce circa 600 ettari di terreni e ha un allevamento di oltre 1000 scrofe che alimenta con prodotti aziendali.

Guido Zanetti nell’azienda Boccalina a Castiglione Mantovano (Mantova)

«A 27 anni mio padre mi assegnò il compito di occuparmi dell’azienda agricola Boccalina a Castiglione Mantovano (Mantova), che abbiamo poi acquistato nel 1984. Non sapevo proprio nulla di agricoltura e così ho cominciato a leggere le riviste specializzate e a guardarmi attorno, per capire in quale direzione andare. All’epoca posso dire di essere stato un innovatore in zona, dal momento che praticavo una rotazione molto ampia che comprendeva la barbabietola da zucchero, il mais, il grano, la soia. Oggi con i prezzi che ci sono sul mercato ho ristretto le colture e produco solo mais e grano per l’impiego diretto nell’allevamento».

Gli investimenti sono necessari per progredire sempre

Da vero imprenditore attento ai conti, Zanetti sta introducendo innovazione tecnologica nella sua azienda. «Ho iniziato cinque anni fa con la seminatrice Kverneland Optima HD e-drive e con le guide automatiche, che oggi sono tre. Come prima cosa mi sono accorto del forte risparmio sul costo del seme, mediamente dal 3 al 5%, che su oltre 400 ettari significano tanti euro che rimangono in tasca. Il sistema automatico che evita la sovrapposizione di semina è una grande invenzione per noi agricoltori e, soddisfatto di questa tecnologia, oggi non posso più fare a meno dei sistemi operativi gestiti dal gps».

La nuova botte iXtrack T3 di Kverneland

Tant’è che l’ultimo acquisto è la nuova botte Kverneland iXtrack T3. «Oltre ai risparmi, che vanno perseguiti ove possibile, ritengo che noi agricoltori dobbiamo essere molto attenti alla sicurezza alimentare. Dobbiamo cioè garantire prodotti sani e sicuri, pertanto tutte le nuove attrezzature e le tecnologie che ci consentono di limitare l’uso della chimica, mirando i trattamenti ed evitando gli sprechi, vanno impiegati in campo senza esitazione. Questa nuova botte quest’anno ha effettuato i trattamento di diserbo in post emergenza del mais e i trattamenti fungicidi al grano. Con la barra da 24 metri, anziché da 15 come avevo prima, siamo molto più efficienti, inoltre ho apprezzato oltre alla precisione la semplicità d’uso dell’attrezzatura che persegue perfettamente il mio concetto di qualità e sanità dei raccolti».

Da sinistra Guido Zanetti, Agnese Zacchè (conduttrice della trasmissione Agri Informa) e Sandro Battini (direttore commerciale Kverneland Group Italia)

iXtrack T3 è dotata di un nuovo software che consente una perfetta manovrabilità, gestendo tutte le funzioni dal monitor installato in cabina. Il sistema Ergo Drive permette di automatizzare tutte le manovre di fondo campo, interrompendo l’irrorazione in manovra e riavviandola quando la macchina torna sulla traiettoria di lavoro. Il telaio di nuova concezione è molto compatto e il nuovo parallelogramma garantisce un perfetto bilanciamento della barra in ogni situazione di lavoro.

Dietro l’angolo dell’azienda agricola Boccalina c’è un’altra rivoluzione alle porte: la minima lavorazione. «Devo ammettere che faccio un po’ fatica a pensare di abbandonare l’aratura, tuttavia ritengo che su alcuni terreni e in determinare situazioni si possa fare minima lavorazione e per questo sono appena arrivati in azienda il Qualidisc e il CLI di Kverneland. Li proveremo sulle stoppie dei cereali vernini».

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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