I prezzi di cereali e soia si mantengono più che buoni
I silos dell’Ucraina sono pieni, ma i porti sul Mar Nero sono bloccati e milioni di tonnellate di grano sono fermi nei magazzini o nelle stive delle navi. Russia e Ucraina coprono rispettivamente il 21% e il 10% delle esportazioni mondiali di frumento tenero e l’Ucraina pesa per il 15% nelle esportazioni globali di mais. Per fortuna l’Italia riceve da Russia e Ucraina solo il 5% dell’import totale di frumento tenero e il 15% del mais, ma Egitto, Indonesia, Turchia, Tunisia, Marocco, Yemen, Libano dipendono interamente per i loro approvvigionamenti da Russia e Ucraina, quindi dovranno cercare altrove le materie prime agricole, e questo avrà riflessi notevoli sugli scambi mondiali e sul livello dei prezzi nei prossimi mesi.
Ma vediamo come sono le quotazioni attuali sul nostro mercato.
Grano tenero
Sul grano tenero restano i dubbi sulle condizioni dei raccolti in Usa e Canada, dove alla carenza idrica nelle aree a grano invernale e si registra una riduzione nelle stime dei raccolti di India, Nord Africa e Medioriente. In Italia c’è una sostanziale tenuta di tutte le quotazioni dei grani locali, con maggiore disponibilità per quelli di forza, mentre per i “misti” l’origine è locale/comunitaria.
Il “tipo Bologna” si conferma 420-422€/t in partenza, i panificabili sui 400 €/t e i “misti” sui 393 €/t; comunitari di forza tenuti ed esteri nordamericani + 10 €/t.
Grano duro
Sul grano duro abbiamo un panorama di stabilità, scollegato alle vicende degli altri cereali a paglia. Nonostante l’odierna stasi, la disponibilità di prodotto resta limitata e la qualità tutta da definire nelle prossime settimane; il mercato resta aperto a ogni evoluzione.
Il tipo “Fino” vale un 545 €/t reso Bologna e 555 €/t arrivo Milano, con Foggia partenza venditore a 547 €/t; comunitari ed esteri nominalmente senza variazioni.
Mais
Il rallentamento dei progressi di semina in Usa (piogge e basse temperature) e lo scenario bellico nel Mar Nero portano le quotazioni del CBOT a livelli di massimo assoluto. A incrementare l’incertezza sulla disponibilità 2022/2023, in aggiunta al calo di semine ucraine, arrivano notizie di siccità nelle aree produttive brasiliane e la conferma di rese per ettaro inferiori alle aspettative in Argentina, dove la trebbiatura è in anticipo sullo storico.
Le borse merci in Italia mostrano quotazioni invariate e con il cambio euro/dollaro in situazione di debolezza e a sostegno dei prezzi, il mais “con caratteristiche” quota oltre 380 €/t reso Milano e 384 €/t arrivo Ager Bologna.
Soia
La soia nazionale mostra leggeri cali di 3-4 €/t, che la colloca in arrivo a poco più di 700 €/t; l’estera cede 10 €/t sull’Ager e vale reso destino un 685-695 €/t. In ogni caso le quotazioni appaiono più che soddisfacenti.
fonte: Stefano Serra – Info Granarie Bologna