Il campione di produttività per il mais da granella punta sull’acqua e sceglie un rotolone di nuova concezione
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«L’irrigazione del mais ha la funzione fondamentale di stabilizzare la produttività, quindi io continuo a investire sull’irrigazione, mentre altri colleghi puntano sulla lavorazione minima del suolo o sul sodo. Se si vuole produrre tanta granella di qualità per fare bilancio, anche con i prezzi attuali, il mais ha bisogno di almeno 800 mm di acqua a stagione. Se non viene dal cielo, dobbiamo dargliela noi e nel modo migliore, perché c’è irrigazione e irrigazione».
Conosciamo Luciano Lanza di Roverbella (Mantova) da alcuni anni: è un fedelissimo delle lavorazioni del terreno tradizionali, ma dobbiamo riconoscergli una grande professionalità, oltre che una grande passione, nel gestire i suoi 44 ettari dove ogni anno batte nuovi record produttivi: nei NAST Pioneer 2015, per le classi 500, 600 e 700, Lanza è arrivato primo con produzioni che hanno sempre superato i 193 ql/ha di granella secca, con una punta di 199,19 ql/ha con il P 1672. Anche la produzione media del pieno campo 2015 è stata da record, con 198 ql/ha di granella secca, nonostante l’eccezionale siccità che tutti ricordiamo.
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Risultati produttivi frutto di un’attenta gestione agronomica
«I risultati produttivi che ottengo – dice Lanza – nascono da un insieme di fattori che esercitano una sinergia positiva tra di loro. Dall’alto investimento con semina a diamante, a un programma di concimazione a dosi variabili basato su analisi del suolo e mappe di produzione, a un programma di irrigazione che evita qualsiasi stress alle piante, anche in situazioni estreme come lo scorso anno».
Il nuovo rotolone di Casella, un primato mondiale
«Per questo – aggiunge Lanza – ho voluto investire ancora su un nuovissimo rotolone della ditta Casella, dotato di motore Volvo Penta, che è una sorta di primogenitura a livello mondiale perché è il primo rotolone in assoluto con diametro 180, una soluzione che permette di risparmiare sulle pressioni, mantenendo o addirittura migliorando anche le performance irrigue. Con il modello Casella precedente, per avere 2500 litri al minuto occorrevano 9,3 bar di pressione in ingresso, con boccaglio da 40, per poter avere 6,5 bar in uscita sul getto. Con questa nuova macchina sono invece sufficienti solo 8,1 bar in ingresso per avere le stesse pressioni in uscita».
«Questo vuol dire che risparmio 2 litri di gasolio all’ora, che corrispondono a 2000 litri all’anno e quindi da oggi la mia irrigazione mi costerà 20 euro/ha in meno rispetto agli altri anni. Inoltre questa nuova macchina di Casella ha tutta una serie di innovazioni tecnologiche e automatismi che semplificano molto gli spostamenti in campo e lo svuotamento del tubo prima di passare a un’altra postazione, senza considerare il pacchetto elettronico con la trasmissione a distanza di tutti i dati che mi arrivano direttamente sul telefonino e mi consentono di eseguire molti comandi e aggiustamenti in remoto e avere sempre sotto controllo la mia irrigazione».
Lo scorso anno Lanza ha eseguito 14 interventi irrigui, fornendo al mais 500 mm di acqua con un costo di 600 euro/ha, perché il resto per arrivare a 800 mm è arrivato dal cielo.
Nuova Pac: il reddito diminuisce per colpa della diversificazione
La nuova Pac, invece, non piace affatto a Lanza: «Con le produzioni di mais che ho sempre fatto – dice molto arrabbiato – essere costretto a diversificare significa perdere una buona fetta di reddito. Ma per evitare possibili future contestazioni e decurtazioni, ho piegato la testa e faccio la domanda Pac».
Come si dividono gli ettari aziendali le tre colture? «Su 32 ettari semino mais, su 5,20 ettari soia e su poco più di sei ettari ho seminato un grano biscottiero da seme, Alteo di Syngenta, con un contratto di coltivazione. Il mio obiettivo è di produrre almeno 100 ql/ha, vedremo. La soia per me è una delusione perché nel 2015, pur producendo in media 42 ql/ha, mi è costata 35,04 euro/ha e il prezzo di vendita è stato di 35 euro. Ho perso soldi, quindi!».
«Con il mais ai prezzi della scorsa campagna – prosegue Lanza – ho portato a casa 2,20 euro/ql, che su una produzione media come la mia consentono ancora un reddito decente, di circa 430 euro/ha».
«Vorrei anche sottolineare un altro aspetto. Per un’azienda come la mia, acquistare mezzi tecnici per seminare solo 6 ettari di grano o 5 di soia non mi consente di esercitare un potere contrattuale e quindi finisco per spendere di più rispetto a chi ha più superficie da mettere sul banco del venditore. Diverso era in passato: acquistare mezzi tecnici per 40 ettari di mais!».
Un grande e attento innovatore anche nell’aratura
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Luciano Lanza sta iniziando un’altra campagna, e quindi lo troviamo già nel pieno dell’irrigazione post semina, fondamentale per assicurarsi perfette emergenze. Quando è in campo Lanza entra in una sorta di “trance agonistica”, sempre proteso e concentrato com’è a ottenere il meglio da ogni sua azione in campo.
In una parola, Lanza è un entusiasta e produce tanto mais con molta innovazione, anche nell’aratura, grazie al nuovo Kverneland Variomat, un formidabile attrezzo di nuova concezione che varia la larghezza di lavoro durante l’aratura, con un aumento della produttività e un notevole risparmio di gasolio.
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2 commenti
pietro
12 Aprile 2016 at 9:40 pm
Ma vi rendete conto che e’ solo pubblicita’ occulta a Casella e a terzi? vergognatevi
Nuovo Agricoltore
13 Aprile 2016 at 9:47 am
Gentile Pietro, sin dalla nascita del nostro portale abbiamo dedicato una sezione ai “Reportage dal campo”, per raccontare le storie di imprenditori agricoli virtuosi. Per ognuno di questi imprenditori abbiamo indicato le macchine adoperate in azienda, poiché sono parte essenziale della loro strategia agricola. Perciò nessuna pubblicità occulta, ma solo informazione di cui non c’è nulla da vergognarsi a nostro parere. Si tratta solo di consigli disinteressati, che possono essere utili ai nostri lettori. Troverà reportage simili in qualsiasi rivista specialistica del settore agricoltura, e anch’esse citano le macchine per i nostro stessi motivi.
Ecco la nostra sezione “Reportage dal campo”: http://www.ilnuovoagricoltore.it/articoli/reportage-dal-campo/
Cordiali saluti e grazie per il commento.
La Redazione