La medica è un seminativo o un prato permanente?

I pagamenti diretti della nuova Pac vengono erogati per ettaro di terreno utilizzato a seminativo, a colture permanenti o a prati e pascoli. Ma la medica come si deve considerare? Un seminativo o un prato? Questa la risposta:
- È un seminativo e rientra negli avvicendamenti sino al 5° anno dall’impianto.
- È un prato permanente dal 6° anno dall’impianto.
Vediamo ora gli impegni per genera per l’agricoltore nei due casi.
- Se è seminativo deve rispettare gli impegni della diversificazione e del greening. Quindi la medica, che è azotofissatrice, si può seminare sul 5% di aree di interesse ecologico (EFA) ed è anche classificabile come pianta da foraggio.
- Se è prato e pascolo la medica non contribuisce né alla diversificazione, né alle EFA.
Alcuni vantaggi importanti
La medica è erba o pianta erbacea da foraggio e questo è rilevante – sottolinea Angelo Frascarelli dell’Università di Perugia – perché i due impegni di diversificazione ed EFA non si applicano se i seminativi sono utilizzati per più del 75% per produrre erba, a condizione che i seminativi non sottoposti a tali impieghi non siano superiori a 30 ettari.
E se si vuole convertire il prato a seminativo?
Se un agricoltore vuole convertire i prati e pascoli permanenti a seminativo, deve chiedere autorizzazione ad Agea che la rilascia entro 30 giorni con una sorta di silenzio-assenso. Quindi l’autorizzazione è automatica.
Un commento
Ella Ronn
11 Gennaio 2020 at 11:39 am
Il Decreto ministeriale n. 6513 del 18 novembre 2014 prevede che l’obbligo di rispetto della quota “prati e pascoli permanenti” si applichi a livello nazionale; quindi il singolo agricoltore non deve avere preoccupazioni per questo impegno. Tuttavia, qualora uno Stato membro accerti che il rapporto e diminuito di oltre il 5%, deve prevedere obblighi per i singoli agricoltori di convertire terreni a prato permanente. Il Decreto ministeriale n. 6513 del 18 novembre 2014, per cautela, ha fissato questa percentuale al 3,5%.