Roberto Bartolini18 Ottobre 20194min12900

La nuova forbice genetica che supera gli Ogm per come li conosciamo

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Politici e legislatori sono così fermamente convinti dell’avversione manifestata da sempre dai consumatori e dall’opinione pubblica in generale nei confronti degli Ogm (organismi geneticamente modificati) che continuano a bendarsi gli occhi per non vedere che il miglioramento genetico ha sfornato importantissime novità che convincerebbero qualsiasi consumatore a cambiare idea. Si tratta della nuovissima tecnica genetica denominata Crispr (in inglese significa “Clustered regulary interspaced short palindromic repeats”). Ma non spaventatevi per il nome piuttosto complicato e difficilmente traducibile in italiano.

Il Crispr è una forbice intelligente in grado di tagliare qualsiasi molecola di dna che offre la possibilità, contrariamente agli ogm come oggi li conosciamo, di modificare il patrimonio genetico per esempio di una pianta senza inserire dna proveniente da un altro organismo. Capite bene che si tratta di qualcosa di completamente diverso dagli ogm tradizionali, ma sinora la Corte di giustizia dell’Unione europea non riconosce questa profonda differenza. Lo fa per ignoranza? Sarebbe davvero paradossale. A nostro parere, si tratta piuttosto di una sorta di timore reverenziale nei confronti dei cittadini, i quali a nostro avviso andrebbero invece informati correttamente per portarli finalmente ad accettare un’innovazione foriera di enormi vantaggi concreti per la nostra vita di tutti i giorni.

Le novità vegetali capaci di migliorare la vita e la sostenibilità

Pensate che grazie a queste forbici genetiche si sta realizzando un nuovo grano a basso contenuto di glutine, con il quale produrre farina destinata a soggetti celiaci o sensibili al glutine (che sono il 10% della popolazione mondiale!). Grazie al “taglia e cancella” del sistema Crispr sono stati già eliminati 35 dei 42 geni responsabili della celiachia in due varietà di frumento tenero e 29 su 43 su grano duro, e sono dei risultati ancora migliorabili, come scrive Arancha Martinez in un interessante reportage uscito nei giorni scorsi su Terra e Vita.

Inoltre, nei laboratori olandesi si sono incorporati nella patata geni resistenti alla peronospora e nel pomodoro geni resistenti ai virus, così da eliminare i trattamenti con agrofarmaci. E si sta lavorando anche a varietà di cicoria contenenti una maggiore percentuale di fibra e su grani resistenti all’oidio.

L’attività di ricerca che utilizza le forbici genetiche ha già prodotto 370 brevetti registrati solo nel settore agricolo, con la Cina in testa (259), seguita da Stati Uniti (61) ed Europa (18).

Riteniamo che sia necessario e urgente mettere in campo una grande azione di informazione ben concertata a livello europeo per rimuovere quelle barriere legislative e concettuali che ci stanno facendo perdere il treno del progresso, quello vero, che serve a migliorare le nostre vite.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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