L’eco-schema 4 e l’interramento dei residui colturali

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Nella nuova Pac, l’adesione all’eco-schema 4 “Sistemi foraggeri estensivi con avvicendamento” prevede un pagamento aggiuntivo a quello di base pari a 110 euro/ha, con una maggiorazione a 132 euro/ha nelle zone vulnerabili ai nitrati e nelle zone Natura 2000. Il pagamento è rivolto alle superfici a seminativo impegnate in un avvicendamento almeno biennale tra colture leguminose, foraggere e colture da rinnovo.

Come si vede nello schema qui sopra, possono succedere a se stesse solo le colture comprese nella area verde, mentre le colture sottostanti comprese nell’area rosa non possono essere messe in avvicendamento.

Quali sono i residui

Tra i vincoli da rispettare c’è quello dell’interramento dei residui colturali di tutte le colture in avvicendamento, fatta eccezione per le aziende zootecniche, con capi iscritti alla Banca dati nazionale di Teramo e nelle anagrafi delle seguenti specie: bovini e bufalini, ovi-caprini, suini, equini, avicoli.

I residui cono intesi come materiali che rimangono in campo dopo la raccolta, come per esempio le stoppie, mentre non è considerato residuo un materiale come la paglia o i tutoli del mais. Questo chiarimento permette quindi anche alle aziende non zootecniche la raccolta e la commercializzazione della paglia.

La differenza per l’agricoltura conservativa

Poiché l’interramento dei residui è incompatibile con l’agricoltura conservativa che viene ampiamente promossa dalla Pac, si è stabilito che le aziende che adottano sodo, minima lavorazione e strip tiller, automaticamente raggiungono i medesimi obiettivi dell’impegno di interrare i residui.

Il caso di cessione o affitto

L’eco-schema 4 è un impegno almeno biennale, quindi nel caso in cui durante il periodo di esecuzione il beneficiario ceda o affitti il terreno oggetto dell’impegno, l’agricoltore che acquisisce le parcelle agricole è tenuto a rispettare l’impegno sottoscritto dal cedente. Altrimenti perde il diritto al pagamento del premio.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


6 commenti

  • ERMES MONTANARI

    28 Febbraio 2023 at 12:08 pm

    Buon giorno , in merito alla impostazione per aderire all’ecoschema 4 domando :
    VOLENDO INSERRIRE LA LEGUMINOSA COME IL PISELLO E’ AMMISSIBILE SEMINARE
    PISELLO PER LA RACCOLTA DEL PISELLO FRESCHO PER L’AGROINDUSTRIA ?
    In attesa di un riscontro , si porgono distinti salluti.

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  • Antonio

    2 Marzo 2023 at 12:56 am

    Vorrei solo sapere come è stata concepita questa PAC e da chi,uno che ara il terreno ad agosto x poi andare a seminare erba medica a fine febbraio marzo, come dovrebbe fare x non perdere i contributi visto le nuove regole imposte da questi signori, grazie infinite

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  • Giuseppe

    2 Marzo 2023 at 5:21 pm

    QUESITO al dott. Bartolini — chi pratica semina su sodo supera il problema dell’interramento dei residui cultuali precedent dovendoli già lasciare in campo ma impatta con il limite di uso del glifosate che esclude la percorribilità dell’ecoschema 4 ? Grazie per la risposta

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  • Antonio

    6 Marzo 2023 at 8:49 am

    Buongiorno,
    non mi sembra corretta la vostra interpretazione, quando dite che le colture del riquadro verde si possono susseguire a se stesse. Se fosse così vuol dire che il mais potrebbe continuare anno dopo anno a susseguirsi visto che è presente nel riquadro verde. La BCAA 7 pone come requisito base l’obbligo di cambio di coltura almeno una volta all’anno, inteso come genere botanico, a livello di parcella.

    Antonio C.

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  • Antonio

    23 Marzo 2023 at 5:29 pm

    Buon pomeriggio, ho un azienda estesa 50 ha, con 25 Ha coltivati a cereali e restanti 25 Ha a foraggere, con riferimento al eco-schema 4 il contributo di circa €. 100,00/ha lo prendo solo su 25 ha, o sull’intera azienda se ogni anno alterno 25 ha cereali e gli antri a foragere
    Grazie

    Rispondi

  • Antonio

    23 Marzo 2023 at 5:31 pm

    Buon pomeriggio, ho un azienda estesa 50 ha, con 25 Ha coltivati a cereali e restanti 25 Ha a foraggere, con riferimento al eco-schema 4 il contributo di circa €. 100,00/ha lo prendo solo su 25 ha, o sull’intera azienda se ogni anno alterno 25 ha cereali e gli altri a foraggere
    Grazie

    Rispondi

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