Localizzare azoto e fosforo alla semina delle colture a file, per garantirsi una pronta emergenza e nessuno stress
Sul mais, sei anni di prove svolte dall’Università di Torino dimostrano che la concimazione localizzata di azoto e fosforo alla semina può portare a un aumento produttivo fino al 20% rispetto a un test dove non si è effettuata la localizzazione. Ma i benefici della localizzazione alla semina vengono confermati ogni anno di più dagli agricoltori che hanno deciso di fare questo investimento che si dimostra vincente.
A cosa servono i concimi localizzati
Perché servono azoto e fosforo localizzati alla semina? Innanzitutto perché stimolano lo sviluppo iniziale con il noto “effetto starter”, rendendo le piantine più forti nei primi stadi vegetativi nella competizione con parassiti, malerbe e avversità climatiche. Inoltre, queste sostanze fanno sì che la pianta resista meglio agli abbassamenti di temperatura sempre più frequenti in primavera, mettendo a disposizione, in un raggio ristretto vicino alla radice, elementi nutritivi a pronto effetto.
Se si usano i microgranuli…
Si possono utilizzare concimi microgranulari con diametro molto ridotto dei granuli, che limitano i fenomeni di fitotossicità anche in caso di contatto diretto con il seme e permettono l’utilizzo di bassi dosaggi (30-40 kg/ha contro 100-150 kg/ha dei concimi tradizionali). In questo caso la seminatrice deve essere dotata di una speciale tramoggia per il concime microgranulato trasferito nel circuito di semina della macchina.
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Se si usano i concimi liquidi…
Si possono usare con ottimi risultati anche i concimi liquidi, stoccati in un serbatoio frontale alla seminatrice con gruppo di pompaggio e distribuzione sino all’organo iniettore vicino all’uscita del seme nel gruppo di deposizione della seminatrice.
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