Pac, la coltura diversificante si stabilisce dal 1° aprile al 9 giugno, ma con quali criteri per evitare errori?
Tra i tanti aspetti complicati della nuova Pac rientra di diritto la definizione della “coltura diversificante”, quando cioè nel piano aziendale a una coltura si fa seguire una seconda coltura.
Si ricorda che la diversificazione delle colture si applica ai seminativi in aziende con più di 10 ettari a seminativo. L’impegno prevede due colture se la superficie a seminativo è tra 10 e 30 ettari e tre colture se i seminativi occupano oltre 30 ettari aziendali.
Il periodo di riferimento
Il regolamento 639/2014 precisa che in presenza di policoltura nello stesso anno, il periodo da considerare per individuare la coltura diversificante va dal 1° aprile al 9 giugno, comprendendo sia le colture autunno-vernine che sono in fase conclusiva dei ciclo sia quelle primaverili-estive. Se dunque in tale periodo sono presenti due o più colture, la coltura diversificante è quella con un periodo di coltivazione più lungo, facendo il conteggio dei giorni dalla semina alla raccolta.
Alcuni casi pratici
La circolare Agea ACIU 2014.812 del 16 dicembre 2014 precisa che il mais da granella è sempre la coltura diversificante, a meno che non sia di secondo raccolto. Quindi il mais da granella è la coltura diversificante anche se segue una coltura autunno-vernina come il loietto.
Nel caso in cui una coltura vernina come il loietto sia seguita da mais insilato, la coltura diversificante è il loietto perché il mais insilato è a ciclo breve.
Se la coltura vernina è orzo da granella cui segue mais da granella, in questo caso il mais è di secondo raccolto e quindi la coltura diversificante è l’orzo.
Se la coltura vernina è il grano e la primaverile è il pomodoro o una ortiva da surgelazione, la coltura diversificante è sempre il grano.
Se la coltura vernina è triticale da insilato seguito da soia, la diversificante è la soia, ma se il triticale è da granella seguito da soia, la diversificante in questo caso è il triticale.