Su una stessa particella non si può fare la terza coltura: il grido d’allarme dalla Lombardia
La Pac e i Psr non finiscono mai di stupire. Sarebbe opportuno fare “punto a capo” sfruttando il time out della revisione di medio periodo, per cercare di mettere un po’ le cose a posto. Ma forse ci sarebbe troppo da fare e tanto da riscrivere! E chi se la sente?
L’ultima novità viene dalla Lombardia, area a vocazione zootecnica dove l’agricoltore-allevatore cerca di fare del suo meglio per occupare i suoi ettari con più colture per portare in mangiatoia alimenti di qualità all’insegna della tipicità e allo stesso tempo per rispettare la sostenibilità, come chiede a gran voce l’Europa.
Prima grano, poi mais da insilato e in autunno la cover: non si può!
La questione, rimbalzata come un fulmine a ciel sereno da una campagna all’altra nelle ultime ore, è la seguente: se un’azienda agricola, su una singola particella, ha deciso di seminare per esempio grano o triticale, facendolo seguire da sorgo o mais da insilato e in autunno prevede una cover crops (coltura di copertura), il sistema informatico della Pac non recepisce la terza coltura. Quindi non si può fare. Così, almeno, dicono i bene informati delle organizzazioni agricole.
Ma la cover quando si può seminare?
Se andiamo a vedere cosa prevede il Psr della Lombardia per quanto riguarda la misura 10 “Agroambiente”, leggiamo che la cover deve essere seminata entro 30 giorni dalla raccolta della coltura principale ed è oggetto di premio la cover realizzata nell’anno solare in cui è richiesto questo impegno accessorio. Quindi, per una domanda presentata nel 2016, la cover deve essere realizzata nel 2016 e verrà pagata facendo riferimento a questo anno. Di conseguenza, o diventa la seconda coltura in ordine di importanza su quella particella, oppure niente da fare.
Il paradosso è che la questione nasce proprio in Lombardia, dove per mesi e mesi si è predicato sulla necessità di diversificare le colture, di seminare le cover crops per migliorare la fertilità dei suoli e di adottare ogni strategia possibile che valorizzi qualità e tipicità.
Favorita la monocoltura e penalizzati gli allevatori
Abbiamo parlato con alcuni agricoltori-allevatori che non si danno pace per questo ennesimo intoppo burocratico-amministrativo, che finisce per favorire solamente chi semina prevalentemente mais da granella, intervallandolo nel periodo autunno invernale con una cover crop, e per penalizzare l’azienda zootecnica che come sappiamo ha già tanti problemi da risolvere per conto suo.
Ci auguriamo che la questione possa trovare una soluzione, perché è incomprensibile che un agricoltore non possa decidere quante colture seminare sulle sue parcelle sottoposte ai vincoli Pac. Ma viene da chiedersi: il problema riguarda solo la Lombardia o succede anche in altre regioni?