Vertical tillage, la lavorazione ideale sui terreni agricoli compattati

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Il passaggio delle mietitrebbie e dei carri di raccolta, in particolare su alcuni terreni, provoca forti compattamenti del terreno e la presenza delle classiche ormaie. In questi casi risulta ideale applicare il cosiddetto “vertical tillage“, un sistema di lavorazione conservativa che non provoca la formazione della suola di lavorazione ed evita l’inversione degli strati di suolo, fattore che danneggia la vita dei microrganismi.

L’attrezzo per il vertical tillage

L’attrezzo indicato per il vertical tillage è costituito da una o due file di dischi folli e da ancore a scalpello e può terminare posteriormente con un rullo. I dischi folli, meglio se di grande diametro (520-600 mm) e con bordo ondulato, hanno la funzione di tagliare i residui colturali, con una profondità di lavoro dai 10 ai 15 cm. Le ancore hanno la funzione di fendere verticalmente il terreno e di decompattare in maniera energica anche gli strati più in profondità.

Un esempio uscito recentemente sul mercato di attrezzatura per effettuare il vertical tillage è il dissodatore DTX 300 di Kverneland.

Il dissodatore combinato DTX di Kverneland.

Come si vede dall’immagine, il DTX è un’attrezzatura che combina una fila di denti anteriori (i nuovi Pro-Lift) con due file di dischi concavi ondulati della stessa tipologia dell’erpice Qualidisc, per terminare con un rullo di nuova concezione che si adatta molto bene a rifinire ogni tipo di terreno.

Le ancore del DTX possono raggiungere la profondità di lavoro di 40 cm

Il terreno può essere lavorato con questi nuovi denti fino a 40 cm di profondità, mentre la doppia fila di dischi incorporerà i residui.

Il DTX può essere equipaggiato della seminatrice Kverneland a-drill per la semina contemporanea di cover crops.

Il nuovo rullo DD per tutti i tipi di terreni

Il nuovo rullo DD con diametro da 600 mm assicura un ottimo riconsolidamento del terreno nonché un effetto livellatore. Il largo diametro dei dischi riduce la pressione al suolo, ma nello stesso tempo determina un ottimo effetto sminuzzante.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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