Roberto Bartolini10 Novembre 20234min49020

Agricoltura, vincoli ambientali meno stringenti? Non è una retromarcia

KV-iXter-A-0020-jpg-g18l5fs2dr

«Vorrei rendere omaggio ai nostri agricoltori e ringraziarli per il cibo che ci forniscono ogni giorno». Le parole della presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen, pronunciate nel corso di un incontro a Bruxelles, e la sostituzione alle politiche climatiche dell’intransigente Franz Timmermans con il più ragionevole ed equilibrato Maros Sefcovic, sono due segnali confortanti per il mondo agricolo impegnato a perseguire, con l’innovazione genetica, tecnologica e agronomica, il giusto equilibrio tra la tutela dell’ambiente e la necessità di produrre sempre più cibo.

I prospettati tagli drastici all’uso degli agrofarmaci e dei fertilizzanti nel giro di pochissimi anni, senza peraltro avere individuato alternative tecniche credibili ed efficaci, oltre alla normativa sul ripristino della natura che sottrae buona terra alla produzione, sembrano siano destinati a lasciare spazio a una politica che prevede interventi meno penalizzanti per la produttività agricola, che va perseguita a ogni costo, ma battendo nuove strade.

Il mondo agricolo dimostri che lavora per l’ambiente

È questo il punto chiave: è il mondo produttivo agricolo che deve dimostrare alla politica europea che già oggi, grazie alle moderne tecnologie meccaniche, informatiche e agronomiche, è in grado di garantire minori impatti e formidabili stoccaggi di carbonio nel suolo, senza penalizzare i quintali prodotti sull’ettaro coltivato. Il problema vero, che nessuno vuole affrontare, è che i percorsi virtuosi sono applicati ancora da relativamente poche aziende agricole illuminate, ed è qui che la politica agricola deve intervenire sui territori, per trasferire le nuove conoscenze a chi lavora tutti i giorni la terra. Partendo dalle scuole, dove ancora si studia su libri di agronomia di vent’anni fa.

La nuova Pac non sostiene ciò che serve

La Pac 2023-2027 ancora una volta, almeno in Italia, ha mancato clamorosamente questo obiettivo: basta vedere la pochezza di risorse economiche e di interventi che sono stati riservati al secondo pilastro della Pac, dove compaiono le misure agroambientali. La maggior parte del budget è stato riversato dalle Regioni sull’agricoltura integrata e l’agricoltura biologica e solo le briciole sono state destinate, tra l’altro da poche Regioni, alle lavorazioni conservative, alle cover crops, all’agricoltura di precisione, alla distribuzione razionale e mirata di agrofarmaci e fertilizzanti, alla gestione innovativa dell’irrigazione e così via. Capitoli tecnici che l’Europa ci aveva invitato a considerare come prioritari.

Il consumatore chiede garanzie, l’agricoltore deve rispondere

Se le Regioni italiane hanno mostrato scarso interesse verso questi argomenti, pazienza, sarà per la prossima volta. Ma è l’agricoltore che deve orientarsi con le sue forze e con le sue capacità su questi percorsi sostenibili, anche senza il contributo di uno Stato miope, perché gli effetti positivi sui terreni e sulla redditività si vedranno nel giro di pochi anni. E gli agricoltori che già lo fanno da anni sono lì a dimostrarlo.

Dunque, anche se in Unione europea si ammorbidiranno le posizioni intransigenti dei verdi ambientalisti (che sembra non si siedano a tavola come tutti i mortali..!), questa non deve essere la scusa per tornare all’aratro e alla distribuzione sfrenata della chimica. Teniamo sempre ben presente che è il consumatore il cliente dell’agricoltore, e ha già espresso in maniera molto netta le garanzie che si aspetta da chi lavora la terra e rifornisce il carrello della spesa.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI