Chi è “giovane agricoltore” per la nuova Pac 2023-2027

Male gardener evaluating hops on a rooftop garden for organic beer production

Il “giovane agricoltore” da quest’anno ha diritto a un pagamento Pac, che si aggiunge a quello di base, di 83,50 euro/ha fino a un massimo di 90 ettari e per 5 anni. Vediamo quali requisiti deve possedere per accedere a questo pagamento supplementare.

Titoli di studio e corsi di formazione

È considerato giovane agricoltore la persona fisica che:

  • si insedia per la prima volta in un’azienda agricola in qualità di capo azienda;
  • non ha più di 40 anni nel primo anno di presentazione della domanda di aiuto;
  • è in possesso di adeguati requisiti di istruzione e competenza attestati dal possesso di almeno uno dei seguenti titoli di studio-esperienza lavorativa:
    • titolo universitario a indirizzo agricolo, forestale, veterinario, o titolo di scuola secondaria di secondo grado a indirizzo agricolo, ed equipollenti;
    • titolo di scuola secondaria di secondo grado non agricolo, comprese le qualifiche professionali conseguite con percorsi formativi di durata almeno triennale, e attestato di frequenza ad almeno un corso di formazione di minimo 150 ore, con superamento dell’esame finale, su tematiche riferibili al settore agroalimentare, ambientale o della dimensione sociale, tenuto da enti accreditati dalle Regioni o Province autonome, oppure partecipazione con esito favorevole all’intervento di sviluppo rurale cooperazione per il ricambio generazionale;
    • titolo di scuola secondaria di primo grado, accompagnato da esperienza lavorativa di almeno tre anni nel settore agricolo, documentata dall’iscrizione al relativo regime previdenziale agricolo per almeno 104 giornate/anno, oppure partecipazione con esito favorevole all’intervento di sviluppo rurale cooperazione per il ricambio generazionale.

Quando deve avvenire l’insediamento

L’insediamento come capo azienda di una società intestataria di partita Iva attiva in campo agricolo (codice Ateco 01) si considera avvenuto nel momento in cui il giovane agricoltore assume il controllo effettivo e duraturo della stessa società, in relazione alle decisioni inerenti alla gestione, agli utili e ai rischi finanziari.

Il caso dell’impresa individuale

In caso di impresa individuale, l’individuazione dell’anno di inizio dell’attività agricola del giovane agricoltore, ai fini della verifica dell’insediamento, si esegue utilizzando i seguenti parametri:

  • data di iscrizione al registro delle imprese agricole e/o di apertura della partita Iva agricola (codice Ateco 01) intestata al giovane, anche se successivamente chiusa o, nel caso di partita Iva già presente ma attiva in ambito diverso da quello agricolo, data di estensione dell’attività al settore agricolo (codice Ateco 01);
  • data di iscrizione all’Inps come coltivatore diretto, imprenditore agricolo professionale, colono o mezzadro;
  • anno di presentazione di una qualsiasi domanda di erogazione di contributi, indipendentemente dall’esito della stessa (inammissibilità, rigetto o accoglimento), o di presentazione di mere dichiarazioni inerenti allo svolgimento dell’attività imprenditoriale agricola.

Cosa significa “controllo della società”

Il controllo effettivo sulla società sussiste se il giovane agricoltore:

  • detiene una quota rilevante del capitale;
  • partecipa al processo decisionale sulla gestione, anche finanziaria, della società;
  • provvede alla gestione corrente della società.

Il giovane agricoltore è tale e attribuisce la qualifica di giovane agricoltore a un’impresa agricola (individuale o società) una sola volta e, nel caso in cui il giovane agricoltore rivesta una posizione di controllo in più imprese agricole (individuale o società), si fa riferimento all’impresa agricola nella quale il giovane agricoltore si è insediato per la prima volta.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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