Roberto Bartolini12 Marzo 20217min18820

Diserbo mais: infestanti difficili e resistenze avanzano

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La diffusione di nuove specie di infestanti, il cambiamento delle tecniche agronomiche nella gestione del terreno e la scomparsa o la limitazione di principi attivi, rendono il diserbo del mais una pratica da gestire con molta cura e attenzione. L’immagine seguente riassume le più importanti infestanti tipiche del mais diffuse nel Nord Italia.

Quest’altra cartina mostra invece le problematiche emergenti con la diffusione di nuove specie, suddivise in base alle diverse regioni interessate.

Quattro problematiche emergenti

Secondo Mirco Fabbri dell’Università di Bologna, che è intervenuto a un webinar sull’argomento organizzato dall’Informatore Agrario, l’eccessiva semplificazione delle rotazioni, l’applicazione delle lavorazioni conservative, la non corretta pulizia delle attrezzature e il mancato rispetto dei dosaggi riportati in etichetta a favore di sotto-dosaggi, ha favorito quattro problematiche emergenti:

  1. aumento di infestanti perenni come il Sorghum Halepense;
  2. diffusione di infestanti un tempo marginali come Acalipha, Galinsoga, Ambrosia, eccetera;
  3. aumento di infestanti di difficile controllo come Cyperus e Amaranthus;
  4. diffusione delle infestanti resistenti.

Ma come si comportano gli agricoltori per contrastare le infestanti del mais?

Nel 90% dei casi si fa il pre-emergenza

Il diserbo di pre-emergenza viene eseguito nel 90% dei casi, lasciando al solo post-emergenza appena un 10% di casi. Il divieto nel 2002 di applicare prodotti a base di sola Terbutilazina ha complicato un po’ la vita dei maiscoltori italiani così come alcune limitazioni a livello regionale, ma possiamo dire che ci sono ancora soluzioni molto valide anche per contrastare i problemi emergenti.

Sorghum Halepense: cosa fare

Nell’immagine seguente si riassume come contrastare il Sorghum Halepense.

Combattere il Cyperus

Il Cyperus è una infestante con elevata efficienza ma teme l’ombreggiamento e si riproduce per tuberi e rizomi, che hanno le caratteristiche riassunte nella immagine che segue.

La lotta al Cyperus è indicata nell’immagine che segue, con una strategia integrata tra pre-semina e pre-emergenza, ed eventualmente con un post ove necessario.

Amaranthus rudis sempre più frequente

Altra infestante che sta preoccupando i maiscoltori è l’Amaranto. Tenendo conto delle sue caratteristiche biologiche, nell’immagine che segue si riassumono gli interventi agronomici capaci di limitarne la diffusione, anche se poi è d’obbligo l’intervento di diserbo.

I prodotti utilizzati su mais per il diserbo dell’Amaranto sono numerosi e nell’immagine che segue vengono riassunte le strategie vincenti, con interventi integrati di pre e post-emergenza.

Conclusioni

Gli interventi di pre-emergenza rimangono la strategia da prediligere per controllare la quasi totalità di malerbe del mais, ma non c’è dubbio che sono fondamentali soprattutto per evitare i fenomeni di resistenza, le rotazioni colturali ampie e l’uso di prodotti con diverso meccanismo di azione, con un assoluto rispetto dei dosaggi indicati in etichetta.

N.B. Tutte le immagini contenute nell’articolo sono di Mirco Fabbri (Università di Bologna).

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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