Girasole, gli ibridi su cui puntare per le prossime semine

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Il girasole nel 2019 ha allargato la sua estensione di circa 10 mila ettari rispetto al 2018, raggiungendo 113.400 ettari in totale. I prezzi di mercato nei primi mesi del 2019 sono stati inferiori rispetto all’anno precedente, anche se in autunno si sono un po’ ripresi. Questo ha fatto storcere il naso agli agricoltori, ai quali tuttavia consigliamo di non mollare, perché questa coltura continua a essere molto importante soprattutto nelle colline asciutte.

Puntare sulla genetica vincente per partire col piede giusto

La scelta dell’ibrido giusto si conferma decisiva per ottenere soddisfazione economica dal girasole, quindi è necessario considerare, prima di scegliere cosa seminare nella prossima primavera, le conclusioni delle prove effettuate da Assosementi e da alcune istituzioni pubbliche che lo scorso anno hanno messo in campo 16 ibridi, undici dei quali ad alto contenuto di acido oleico, in cinque regioni italiane (Marche, Toscana, Umbria, Emilia-Romagna e Friuli Venezia Giulia).

Le produzioni medie, divise per areale, sia in acheni sia in olio per tutti gli ibridi, sono state le seguenti:

Questi dati risultano nettamente superiori a quelli delle statistiche ufficiali, che riportano medie produttive decisamente più basse e che si riferiscono a una moltitudine molto più ampia di varietà e ibridi seminati, a dimostrazione che la scelta del materiale genetico va ristretta e mirata.

Otto ibridi che fanno la differenza

La sperimentazione 2019 ha messo in evidenza otto ibridi che abbinano un’ottima produttività a un alto contenuto in olio. Riportiamo le produzioni e il contenuto in olio medi ottenuti in tutte le località in prova di questi otto campioni.

SY Experto e SY Excellio di Syngenta sono gli ibridi che negli ultimi tre anni hanno espresso le migliori performance anche come stabilità produttiva in condizioni climatiche differenti. Nel 2019 SY Experto ha prodotto 37 ql/ha con un contenuto in olio del 48,7%, mentre SY Excellio ha prodotto 35 ql/ha con un contenuto in olio del 50,4%.

Seguono MAS 86.OL di Mas Seed, con 34 ql/ha e 47,4% di olio; MAS 87A di Mas Seed, con 34 ql/ha e 48,5% di olio; SubaroHTS di Syngenta, con 33 ql/ha e il 49,7% di contenuto in olio; e MAS 85SU di Mas Seed, con 33 ql/ha e 48,9% di olio.

In prova da due anni si è comportato molto bene TOSCANA CS di Caussade Semences, con 33 ql/ha e 47,5% di olio; mentre al primo anno in prova si è distinto SY Octavio di Syngenta, con 32 ql/ha e il 49% di olio.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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