Roberto Bartolini19 Ottobre 20223min36830

Grano: la concimazione starter produce radici forti ed estese

concimazione starter grano

La carenza di pioggia del 2022 potrebbe non essere un evento eccezionale, come dicono gli esperti, bensì l’inizio di una nuova fase climatica che comporta indispensabili aggiustamenti agronomici. In vista delle semine dei grani, anche se il prezzo dei concimi rimane elevato, la raccomandazione è di non cancellare la concimazione starter con azoto e fosforo, da effettuare in contemporanea alla semina. Si tratta di un accorgimento agronomico indispensabile se si effettua la semina su sodo e su minima lavorazione, ma è utilissimo anche se si adottano le tecniche tradizionali.

La concimazione starter alla semina contribuisce a una pronta emergenza ma soprattutto alla formazione di radici robuste ed estese, capaci di esplorare una maggior porzione di terreno che, in caso di carenza di pioggia, diventa molto importante per il buon andamento del ciclo colturale. I prodotti da utilizzare possono essere concimi normali, speciali a lenta cessione oppure organo-minerali, meglio se addizionati a microelementi. Tra questi ultimi va ricordato lo zolfo, che se non è disponibile nel terreno almeno in quantità pari a 30-40 kg/ha, può avere ripercussioni negative sulla sintesi delle proteine e degli aminoacidi con l’ottenimento di farine poco idonee alla panificazione.

Quanto azoto va dato al frumento

Il ragionamento sulle dosi deve partire dalle asportazioni di azoto, fosforo e potassio effettuate dalla coltura ed espresse in chilo di macroelemento per tonnellata di grano prodotto.

Tabella tratta da Terra e Vita n. 24/2022

Detto questo, il secondo step è definire il proprio traguardo produttivo, che se al nord in media è di 70 ql/ha, al centro-sud scende a 35-40 ql/ha. Quindi ognuno faccia i suoi conti, caso per caso.

Quando distribuire l’azoto

Se non ci sono carenze evidenti che impongono distribuzioni anticipate, il primo apporto di azoto, secondo Valerio Bucci di Terremerse, va fatto a metà-fine accestimento con circa il 25% dell’azoto totale previsto. La fase di inizio levata-spiga al secondo nodo è la fase di maggiore assorbimento di azoto e quindi va prevista la distribuzione del 75% del totale.

Se si coltivano grano duro e grano tenero di pregio, è giusto riservare un 20% di azoto per la fase di botticella, favorendo l’accumulo proteico nelle granelle.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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