La quinoa biologica e italiana dell’ingegnere con la passione per la terra

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Dallo zio Emilio, agricoltore di Argenta nelle valli del Mezzano vicino al Parco del Delta del Po, ha ereditato la passione per la terra, e oggi fare l’agricoltore è diventata la sua attività, anche se ha la laurea in ingegneria. Sebastiano Tundo coltiva circa 200 ettari in biologico e una buona parte è dedicata a una coltura nuova per l’Italia, la quinoa, una pianta originaria del Sudamerica e coltivata prevalentemente in Bolivia, Cile e Ande del Perù, ma che più recentemente si è diffusa anche in altre regioni del mondo.

Sebastiano Tundo nella sua azienda di Argenta (Ferrara) ha fondato Quin, la filiera italiana della quinoa certificata biologica. Grazie al suo contenuto nutrizionale è stata definita come “golden grain” (“grano d’oro”) e più recentemente anche come “superfood”, considerato uno degli alimenti più promettenti del XXI secolo.

 

Quin, la filiera italiana

Tundo ha fondato Quin, la filiera italiana della quinoa coltivata in regime biologico, con 400 ettari coltivati insieme a 20 aziende agricole partner, per una produzione di circa 5000 quintali stoccati e trasformati nell’azienda di Tundo. La gamma di trasformati comprende prodotti per i diversi momenti della giornata, dalla colazione al pranzo, fino alla merenda, all’aperitivo e allo spuntino. Fiore all’occhiello sono le due bevande di quinoa birrifi cata, prodotta con il 100% di quinoa Quin.

La gamma dei prodotti alimentari di Quin Italia.

 

La varietà coltivata dalla filiera

Nei terreni della filiera Quin viene coltivata una varietà unica sul mercato, a basso contenuto di saponine, e per questo non viene decorticata, aumentando così le sue proprietà nutritive e funzionali con un sapore più ricco che rende la quinoa più gustosa. Inoltre questa varietà ha un colore dorato che la differenzia dalle altre quinoa importate.

In Italia viene coltivata una quinoa unica sul mercato, a basso contenuto di saponine e per questo non viene decorticata. Il seme ha un colore dorato che la differenzia dalle altee quinoa di importazione.

 

Un alimento senza glutine e con molte proprietà

Una delle principali proprietà della quinoa è la mancanza di glutine che la rende adatta per l’alimentazione dei celiaci; inoltre ha un basso indice glicemico e buon potere saziante, che la rendono ideale in caso di sovrappeso, obesità e diabete. Ancora, la quinoa non contiene colesterolo, e grazie all’elevato contenuto di fibre favorisce la riduzione della colesterolemia ed è utile a contrastare e prevenire la stitichezza.

La quinoa è una buona fonte di carboidrati, proteine (anche più ricche in aminoacidi essenziali e a maggiore biodisponibilità rispetto ai cereali), fibra, grassi insaturi, vitamina E, alcune vitamine del gruppo B, folati, minerali (calcio, magnesio, ferro e altri) e sostanze bioattive (saponine, fitosteroli, e varie sostanze fenoliche).

 

La coltivazione in Italia

Nel tradizionale avvicendamento italiano, la quinoa è una nuova coltura che si contraddistingue per una migliore efficienza di utilizzo dell’acqua, con un ciclo primaverile-estivo di circa 120 giorni dalla semina, a seconda del genotipo e delle condizioni climatiche. Si semina tra marzo e aprile, con un piano di concimazione che prevede 80-120 kg N/ha e 40-80 kg fosforo per ettaro.

La raccolta della quinoa avviene tra metà e fine luglio con rese da 15 a 40 quintali per ettaro.

 

Essendo coltivata in regime biologico, il controllo delle infestanti è demandato al diserbo meccanico, alle rotazioni, alle false semine e alle cover crops. La raccolta avviene tra la metà e la fine di luglio e le rese medie variano da 15 a 40 quintali/ettaro di granella secca.

 

Il contratto di coltivazione e le rese

«Il contratto di coltivazione con gli agricoltori partner prevede una scaletta con valori di riferimento variabili a seconda del quantitativo di impurità e di umidità presenti all’interno del prodotto», spiega Tundo. «In linea di massima il prezzo di riferimento per il biologico è di 150 euro al quintale». Per quanto riguarda i costi di coltivazione, «anche in questo caso sono molto variabili, ma possiamo dire che in linea di massima il costo è di circa 700-800 euro a ettaro».

Quali sono invece le medie produttive ottenute negli ultimi anni? «Purtroppo anche in questo caso le medie sono molto variabili», risponde Tundo. »Una buona produzione sarebbe di 20 quintali per ettaro, ma vediamo molto spesso rese più basse dove l’agricoltore non riesce a contenere le erbe infestanti e dove spesso non effettua concimazione». In ogni caso, sottolinea l’imprenditore, «l’utile netto ottenuto in media dalle aziende conferenti varia fra i 1500 e i 2000 euro».

Dunque la quinoa italiana si propone come una interessante alternativa colturale in filiera, nell’ambito di una Pac che premia chi amplia la rotazione e coltiva in regime biologico.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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