Roberto Bartolini14 Gennaio 20225min18420

Mais precoci in aree non irrigue e nuove strategie per l’azoto

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Ritrovare la via agronomica per dare competitività alla coltura del mais è l’obiettivo del progetto di campo “Mais domani”, lanciato dall’Informatore Agrario, che ha prodotto i primi risultati concreti. In questa sede ci soffermiamo sulla scelta degli ibridi abbinata alla concia della semente e sulle strategie di concimazione azotata, visti i chiari di luna sui prezzi dei concimi.

Mais a ciclo lungo o breve?

In un areale di buona fertilità dove sono state svolte le prove (Comezzano-Cizzago, in provincia di Brescia), gli ibridi di ciclo breve e classe FAO 200-300 (Simpatico, Shako, Kamponi, Adaptico, Arnold) hanno prodotto in media 138 ql/ha, mentre gli ibridi di pieno ciclo e classe FAO 500-600-700 (Capuzi CS, LG 31.545, Fuerza, Frontero, Mancini, LG 30.685) hanno prodotto in media 161 ql/ha.

Per quanto riguarda gli ibridi a ciclo pieno, non si sono verificate differenze produttive significative tra le tre classi, anche se gli ibridi di classe FAO 600 hanno mostrato pesi elettrolitici più elevati mentre in quelli di classe FAO 700 è risultato superiore il contenuto in proteine.

Passando agli ibridi precocissimi, quelli di classe FAO 200-300 (Simpatico, Shako, Kamponi, Adaptico Arnold) hanno manifestato un rapido sviluppo iniziale, con un vigore di partenza superiore a quelle dei medio-tardivi.

Gli ibridi di mais FAO 200-300 hanno prodotto in media 138 ql/ha con un fantastico vigore di partenza.

Più granella con la concia con biostimolanti

Molto interessante l’effetto della concia con biostimolanti (prodotti: Maisguard e Starcover), che sugli ibridi di classe FAO 500 e 700 ha determinato un maggiore vigore in levata e un più rapido sviluppo vegetativo, con vantaggi sulla resa finale di maggiore produzione rispetto alla concia senza biostimolanti compresa tra l’8% al 12%.

Dove e come seminare i mais precocissimi

La conclusione operativa è che oggi i mais precoci presentano una produttività molto elevata e sconosciuta sino a pochi anni fa e quindi, nelle condizioni di limitata o nulla disponibilità irrigua, possono offrire ottime produzioni e molto stabili nel tempo. L’abbinamento degli ibridi precoci e precocissimi con strip-till o minima lavorazione permette poi di limitare i costi e accedere alla misura 10 “Agroambiente” dei Psr.

Più azoto in pre-semina e alla semina

La strategia adottata per la distribuzione dell’azoto ha previsto:

  1. Ridurre del 20% la dose complessiva di azoto distribuito (da 300 a 240 kg/ha) grazie all’impiego di concimi a lenta cessione come Utec ed Entec.
  2. Apportare azoto in pre-semina e nel solco di semina per incrementare lo sviluppo iniziale della coltura, diminuendo gli apporti di azoto in copertura.

Entrambe le scelte si sono rivelate vincenti con un aumento del peso elettrolitico della granella, anche se si è un po’ penalizzato il contenuto proteico.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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