Agricoltura, la ricetta per ridurre le perdite economiche e fare le scelte giuste
[blockquote style=”2″]Se guardo alle decisioni prese nella mia azienda nel passato, mi accorgo di come quasi sempre il percorso di valutazione delle nostre scelte imprenditoriali fosse determinato da cosa facevano i colleghi, dal buonsenso e dall’esperienza – elementi non certo sbagliati, ma insufficienti in una condizione di mercato come quella attuale, caratterizzata da un costante calo della marginalità.[/blockquote]
L’allevatore Marco Bertoni, sull’ultimo supplemento Stalle da Latte de L’Informatore Agrario, descrive come è cambiato in meglio il destino economico della sua azienda da quando ha iniziato a redigere un bilancio aziendale. Sembra una cosa ovvia, fare il bilancio aziendale, ma sappiamo bene che una buona parte degli agricoltori non usa in maniera corretta questo strumento di analisi puntuale dei propri costi, bensì si accontenta di una serie di dati approssimativi di entrate e uscite.
Bartoni, invece, realizza un conto economico per la stalla, la campagna e il fotovoltaico. «Il conto economico della campagna nelle annate migliori si avvicina al pareggio – dice l’allevatore – mentre molto spesso chiude in perdita, e questo ci ha spinto a capire perché succede, indagando sui costi di produzione dei nostri foraggi».
Ma cosa utilizza Bertoni nella pratica quotidiana? Questa la sua strategia: «Un foglio excel denominato “Colture” mi permette di conoscere il reale costo di produzione dei singoli foraggi, compilato giornalmente con le ore impiegate dal trattore, dagli attrezzi e dagli operatori. Su un altro foglio denominato “Trattori” registro i costi di ammortamento, manutenzione, carburanti e lubrificanti, determinando il costo orario di ogni singolo trattore. Stessa procedura per il foglio “Attrezzi” e per il foglio “Mezzi produttivi”, diviso per sementi, concimi, diserbo, materiali di consumo, irrigazione, spese contoterzi, eccetera. Unendo tutti i costi, si arriva a un costo totale che, diviso per le quantità di foraggio prodotto, determina il costo unitario. Questo costo va confrontato con i prezzi di mercato e così per ogni coltura si costruisce un bilancino che ci fa capire come muoversi nella campagna successiva a seconda della remuneratività o meno delle diverse colture. Tali bilanci permettono anche di fare delle simulazioni di cosa accade se si attua una diversa gestione dei terreni, se ci si affida ai contoterzi o se si modificano i percorsi colturali e l’uso dei mezzi tecnici. Ma ci dicono anche se è opportuno mantenere tutto il terreno in affitto o rinunciare a una parte di esso e acquistare sul mercato ciò che occorre alla stalla, oppure se siamo sovradimensionati con il parco macchine e se esistono modalità alternative di gestione come utilizzo associato o affitto».
Vi abbiamo proposto questa esperienza di Bertoni perché riteniamo che sia il modello giusto da imitare per avere a disposizione dati certi, e non solo impressioni, sui quali ragionare, prendere decisioni e impostare in maniera logica e coerente con il mercato la propria attività imprenditoriale.