Agricoltura, rinnovato per il 2018 il Fondo Grano Duro per chi sottoscrive contratti di filiera

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Il decreto del Mipaaf n. 4250 stanzia 10 milioni di euro per la campagna granaria 2018 a sostegno degli agricoltori che sottoscrivono contratti di filiera per la coltivazione del grano duro. Il sostegno è destinato alle imprese agricole iscritte alla Camera di commercio che sottoscrivono contratti di durata almeno triennale direttamente o attraverso cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute di cui sono socie.

L’importo massimo riconosciuto è di 200 euro/ha sia per i contratti sottoscritti nel 2016 sia per i nuovi contratti. Il contributo è commisurato alla superficie agricola espressa in ettari coltivati a grano duro nel limite dei 50 ettari per azienda; quindi un’azienda che coltiva 100 ettari a grano duro, anche se con contratto di filiera, percepirà un aiuto solo su 50 ettari come massimo.

L’aiuto è concesso al beneficiario nel limite dell’importo massimo di 15.000 euro nell’arco di tre esercizi finanziari. Se le richieste saranno superiori alla disponibilità di 10 milioni di euro, l’importo di 200 euro/ha verrà ridotto proporzionalmente.

L’aiuto “Fondo Grano Duro” si applica solo alla produzione di grano duro per la trasformazione industriale e non alla produzione di grano da seme.

I documenti da allegare alla domanda per il Fondo Grano Duro

La domanda per il Fondo Grano Duro va presentata ad Agea allegando:

  • la dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, redatta ai sensi degli articoli 47 e 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445, sugli aiuti “de minimis” percepiti negli ultimi tre anni;
  • copia del contratto/contratti di filiera sottoscritti da tutti i soggetti interessati; nel caso in cui il contratto di filiera sia sottoscritto da cooperative, consorzi e organizzazioni di produttori riconosciute, il contratto di filiera stesso deve essere integrato da copia dell’impegno/contratto di coltivazione tra la cooperativa, il consorzio e l’organizzazione di produttori e l’impresa agricola socia;
  • dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, redatta ai sensi degli articoli 47 e 76 del decreto del Presidente della Repubblica 28 dicembre 2000 n. 445, riportante gli identificativi catastali delle particelle coltivate a grano duro e la relativa superficie, espressa in ettari.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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