Ambientalisti e agrobiologici bloccano la nuova Pac

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Il nuovo Piano Strategico Nazionale (cioè l’applicazione della nuova Pac 2023-2027 in Italia), in gran parte bocciato dalla Commissione europea alcuni mesi fa e rimandato al mittente (cioè il nostro Mipaaf), non verrà riconsegnato corretto e integrato a Bruxelles entro la scadenza fissata per fine luglio. Lo ha dichiarato il ministro delle politiche agricole Stefano Patuanelli nel corso di un incontro con 17 associazioni ambientaliste, animaliste e dell’agricoltura biologica che era dedicato alla revisione della bozza.

Le assurde richieste delle associazioni

Le 17 associazioni hanno chiesto un maggiore impegno (che, tradotto, significa ancora più risorse) da dedicare alle produzioni biologiche, all’assistenza tecnica e alla promozione dei consumi bio, ma anche di rivedere le attuali deroghe sulla condizionalità (rotazioni e via libera alla coltivazione sulle aree a set aside) che hanno l’obiettivo di aumentare la nostra produzione di cereali e proteoleaginose. Inoltre hanno contestato la posizione assunta da molti paesi europei che vorrebbero procastinare l’inizio della nuova Pac al 2024.

Pare che questi signori (ambientalisti, animalisti e bioagricoltori) vivano su un altro pianeta, tanto da non rendersi conto che le attuali emergenze sulla disponibilità di energia e di cibo devono farci declinare la “sostenibilità” in tutt’altro modo rispetto alla strada prevista qualche mese fa, prima dello scoppio della guerra in Ucraina.

Non possiamo permetterci meno ettari e meno produzione

Oggi ci serve un’agricoltura italiana ed europea forte, produttiva e capace di utilizzare tutte le moderne tecnologie (che sono già ampiamente disponibili) per poter essere al contempo sostenibile. Invece, le 17 associazioni che strillano alle orecchie del ministro non si vogliono rendere conto che non è il momento di assecondare le loro scelte radicali per una sostenibilità a ogni costo.

Non possiamo permetterci meno ettari e meno produzione, e una sostenibilità che penalizza l’agricoltura oggi non è sostenibile! Per fortuna le professionali agricole sono su tutta un’altra sponda, cioè quella della ragionevolezza, e ci auguriamo che alla fine facciano prevalere il buon senso.

Occorre un ministro di ben altro profilo

Ma c’è un problema non di poco conto: il ministro Stefano Patuanelli non ha certamente il profilo giusto per affrontare un autunno di discussioni, che si preannuncia molto caldo; quindi l’esito della partita è molto incerto e anche le prospettive economiche per i nostri agricoltori, che dipendono in buona parte dalle scelte che si faranno per la nuova Pac.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Arnoldo

    16 Luglio 2022 at 7:39 am

    “Mentre oltre 20 milioni di tonnellate di grano sono state bloccate dalla Russia nei porti ucraini, a livello globale vengono coltivate 2,19 miliardi di tonnellate all’anno: oltre la metà di queste – 1,57 miliardi di tonnellate – viene coltivata per l’alimentazione animale, i biocarburanti e usi diversi dal consumo umano diretto”
    https://www.arc2020.eu/nitrogen-just-fix-it-caps-nature-rotation-rules-under-threat/

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