Cavazzini: “In agricoltura regna l’incertezza, ma io continuo a investire sull’innovazione”

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Giuseppe Cavazzini, agricoltore e contoterzista a Castel Goffredo (Mantova), fa lavorare i suoi cantieri su oltre 2000 ettari e ha sempre creduto nell’innovazione agronomica e tecnologica, puntando ormai molti anni fa sulle lavorazioni conservative e sull’agricoltura di precisione. «Stiamo vivendo un momento di grande incertezza – afferma Cavazzini – tra nuova Pac, mercati altalenanti e forte siccità, ma ritengo che investire in tecnologia ripaghi sempre e quindi desidero continuare su questa strada, anche perché in famiglia siamo ormai arrivati alla quarta generazione che porta avanti questa attività e non dobbiamo certo fermarci».

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Giuseppe Cavazzini, agricoltore e contoterzista di Castel Goffredo (Mantova)

 

Due nuovi cantieri di semina

Quest’anno Cavazzini ha acquistato due nuovi cantieri di semina costituiti da Kverneland Optima F e-drive II portata, con serbatoio frontale f-drill compact duo da 1600 litri, e Kverneland Optima TFprofi SX trainata.

Cavazzini, come mai la scelta di puntare su due cantieri?

«Dobbiamo operare in tutte le condizioni di terreno, essere tempestivi e garantire ogni sistema di semina. Avevo quindi diversi obiettivi da raggiungere e porto solo alcuni esempi: seminare con una macchina a 12 file per un’interfila di 50 cm, che sta destando crescente interesse sul mais, oltre che per la soia di secondo raccolto, ma anche con una macchina a 8 file con interfila tradizionale di 70 cm, operare su un terreno preparato in minima lavorazione ma anche su terreno sodo, oppure disporre di un cantiere capace di aumentare la velocità di semina senza compromettere la regolarità di deposizione, perché con il cambiamento climatico la tempestività è il primo presupposto per puntare ad alte produzioni».

La seminatrice portata Kverneland Optima F e drive II
L’Optima F è a ripiegamento idraulico e può operare a 8 e a 12 file

 

Optima TFprofi F con telaio pieghevole

«Ritengo che il telaio pieghevole idraulico della Optima F sia la scelta giusta per le aziende agricole più grandi e per noi contoterzisti. Il telaio, con ripiegamento idraulico, può essere equipaggiato con 8 file per il mais e 12 file per l’uso combinato di barbabietola da zucchero, mais, girasole o soia», sostiene Cavazzini.

Il cantiere dell’Optima F viene completato con la nuova tramoggia frontale f-drill da 1600 litri

 

Tramoggia frontale f-drill compact duo 1600

«Con la tramoggia frontale f-drill compact duo 1600 è possibile seminare e concimare in un’unica passata così come applicare in modo combinato sementi e colture complementari», aggiunge Cavazzini. Inoltre, la struttura modulare di f-drill assicura una distribuzione uniforme del peso su tutta la macchina, dando al trattore il migliore equilibrio per la massima capacità. Questo migliora sia la sicurezza che la manovrabilità, offrendo al contempo al conducente una visuale libera sulla macchina.

Da notare, sotto la tramoggia, il front packer che alleggerisce il carico sull’assale anteriore, riducendo il fabbisogno di potenza e i consumi.

 

Il front packer della tramoggia f-drill

Cosa ne pensa del front packer?

«Il front packer con funzione di sollevamento alleggerisce il carico sull’assale anteriore, mantenendo una buona capacità di sterzata, e riduce il fabbisogno di potenza e il consumo di carburante».

Le tramogge frontali sono disponibili in due dimensioni e due versioni: la f-drill compact ha una capacità di 1600 litri e la f-drill maxi fino a 2200 litri. La versione standard è dotata di un distributore ELDOS.

L’unità di semina HD II garantisce, anche in condizioni difficili, la giusta pressione a terra per deposizioni regolari e alla giusta profondità.

 

L’unità di semina HD-II

Sono quasi ultimate le semine del mais. Qual è il suo giudizio sull’unità di semina HD-II?

«Mi sembra che anche in condizioni difficili, il mantenimento della profondità di semina sia garantito dalla pressione a terra fornita dal peso dell’elemento stesso. Nel caso poi servisse ulteriore spinta, è possibile aggiungere fino a 100 kg di pressione in più per elemento grazie a un sistema a molle o idraulico. Il posizionamento del seme è preciso grazie a un disco assolcatore che apre bene il solco, con una successiva buona ricopertura e ricompattamento del terreno».

La seminatrice Optima TFprofi SX è dotata di una nuova tecnologia in grado di depositare il seme a terra con una velocità di 70 km/ora, con un espulsore rotativo in gomma che garantisce la massima protezione al seme.

 

Seminatrice Optima TFprofi SX

E sulla seminatrice Kverneland Optima TFprofi SX?

«I miei clienti in generale non apprezzano le semine effettuate ad alta velocità, quindi è bene, all’inizio, andarci piano. Ma ho notato che Optima SX lavora molto bene anche a velocità diciamo “normali”. In alcuni appezzamenti ho aumentato la velocità e ho dimostrato all’azienda dove operavo che la precisione era comunque garantita, e così facendo, la clientela si abituerà campagna dopo campagna ad apprezzare anche le velocità un po’ più sostenute».

La caratteristica della Optima SX è una nuova tecnologia in grado di depositare a terra il seme con una velocità fino a 70 km/h. Un espulsore rotativo in gomma protegge il seme, garantendo in ogni caso il massimo della precisione per semine di mais, barbabietole, fagiolini, girasole e sorgo. Con questo concetto di trasmissione del disco di semina, gli sforzi sono ridotti al minimo, pertanto la potenza necessaria per l’alimentazione di ogni elemento non necessita di alcun generatore di corrente ausiliario.

La Optima SX può lavorare ad alte velocità anche in combinazione con la tecnologia ISOBUS e quindi con il GEOCONTROL e il GEOSEED. Con il GEOCONTROL e un collegamento GPS, ogni singolo elemento si disattiverà automaticamente e depositerà il seme solo dove è necessario, evitando così sovrapposizioni, mentre con il GEOSEED si assicura la gestione della deposizione del seme sia a file parallele che a diamante, cioè a quinconce.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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