Cosa deve fare una buona seminatrice per depositare con successo i semi sui residui colturali
Spostamento, taglio e sollevamento, poi apertura del solco, deposizione del seme e perfetta chiusura del solco per far aderire il terreno, anche con la poca umidità che ha, al seme che deve germinare rapidamente. Queste, in breve, le caratteristiche di una buona seminatrice da sodo.
Il primo aspetto importante è che i diversi elementi di lavoro che compongono la seminatrice siano liberi di muoversi indipendentemente e in continuo, con la possibilità di seguire le irregolarità presenti in un terreno a sodo.
Altro aspetto è la gestione del residuo sulla linea di semina con organi che taglino il residuo e lo allontanino verso lo spazio interfilare con deposizione di terra fine nella zona dove verrà deposto il seme. I residui colturali non devono essere presenti all’interno del solco di semina, altrimenti si limita il contatto tra terreno e seme, ostacolando lo sviluppo della radichetta.
Un punto chiave è poi la corretta e costante profondità di semina, che viene assicurata da un buon bilanciamento dei carichi su tutti gli organi di deposizione e dalla possibilità di variare il peso e quindi la forza di penetrazione dell’elemento di semina in funzione delle diverse condizioni del suolo.
[row][double_paragraph]
[/double_paragraph][double_paragraph]
[/double_paragraph] [/row]
Infine, la chiusura del solco di semina per coprire adeguatamente il seme che deve germinare, sempre importante ma essenziale soprattutto quando si fanno i secondi raccolti su sodo. Gli elementi chiudisolco devono essere ben regolati sia come pressione sul suolo, sia come inclinazione.