Frumento foraggero Ludwig: l’alternativa economica al silomais per l’allevamento da latte di alta qualità
![frumento-ludwig](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2017/06/frumento-ludwig-1024x468.jpg)
«Dal 2011, anno di esordio del frumento di forza Ludwig per la destinazione foraggera, la crescita di superficie dal nord al sud Italia è stata incessante e sono sempre più numerose le stalle da latte che sostituiscono in toto o in parte il silomais con questo prodotto». Ad affermarlo è Alberto Braghin, agronomo di Cerealtecnica, che è il vero artefice del successo italiano del frumento foraggero e che in questa intervista di parla dei tanti vantaggi del Ludwig (clicca sul video qui sopra per avviarlo, oppure leggi la trascrizione qui di seguito).
![](http://www.ilnuovoagricoltore.it/wp-content/uploads/2017/06/frumento-foraggero-ludwig.jpg)
Quali sono i punti di forza del Ludwig?
«Innanzitutto si tratta di un frumento medio-tardivo, quindi, anche se ci troviamo in presenza di primavere siccitose, il Ludwig recupera bene quando gli altri grani virano al secco. Inoltre si semina con 220-250 kg/ha, preferibilmente a ottobre, e si raccoglie intorno al 25 di maggio, quindi lascia spazio per una seconda coltura.
Anche quest’anno riscontriamo produzioni di tutto rispetto che, a seconda delle zone, vanno da un minimo di 55 a 70 tonnellate a ettaro, quindi più o meno come quelle dell’insilato di mais, ma con costi di produzione rispetto al mais inferiori di almeno un 40% e che non richiedono interventi irrigui».
Il Ludwig è alternativo anche al loietto?
«Rispetto al loietto la raccolta è posticipata di almeno venti giorni, quindi con maggiori probabilità di godere di buone condizioni meteo; inoltre il rapporto fibra/proteine risulta molto ben equilibrato».
Come si comporta il Ludwig in mangiatoia?
«La differenza sostanziale rispetto al loietto, dal punto di vista dell’alimentazione, sta nella digeribilità del fieno di Ludwig e nella sua fibra che, a parità di peso nel mix della razione, occupa nel rumine meno volume e quindi stimola l’animale a mangiare di più senza che si manifesti senso di sazietà. Ricordiamo inoltre che il Ludwig non richiede trattamenti fungicidi, quindi portiamo in stalla un prodotto molto sano».
2 commenti
Luca
16 Giugno 2017 at 8:57 am
Buongiorno Dott.Bartolini, mi conferma dunque che è possibile sostituire totalmente la porzione di insilato di mais all’interno della razione delle lattifere ad altà produttività? ad esempio, una razione impostata su 20kg di silomais equivale a 20Kg di frumento ludwig se si procede a questo cambio? cordiali saluti
Roberto Bartolini
19 Giugno 2017 at 12:15 pm
Salve Luca, per una risposta pertinente alla sua richiesta abbiamo interpellato Alberto Braghin, che con Cerealtecnica è ideatore dello sviluppo del frumento Ludwig come utilizzo foraggero, il quale a sua volta si è avvalso della competenza di un alimentarista/formulista. Ecco la sua risposta:
20 kg di silomais per poter essere completamente sostituiti dall’insilato di frumento richiedono per la parte mancante “amido” di una integrazione con farina di mais.
FORMULAZIONE SOSTITUTIVA a 20 kg di silomais che apportano gr. 2.300 circa di amido: pari amido si apporta con 12/13 kg di insilato di frumento (612 gr amido) e kg 2,60 di farina di mais (gr. 1.700).
Varianti alla formula proposta potrà trovarle sull’ I.Z. n. 15-2015 di una conosciuta azienda mantovana con 700 vacche da latte in lattazione. Razione ANNO 2014: trinciato di mais kg 25, trinciato di frumento kg 8, fieno di medica kg . ANNO 2015: trinciato di mais kg 16, trinciato di frumento kg 16 e fieno di medica kg 2,5. Costo/ha MAIS € 1.500 causa irrigazione, costo/ha FRUMENTO € 350. Pari biomassa 540 q/ha. Concimazione al mais oltre ai liquami urea, mentre al frumento solo liquame aziendale.