Frumento: il tenero mantiene le posizioni, il duro è in forte calo. Ma i prezzi sono in crescita
Dalle prime stime sulle mosse degli agricoltori europei, il frumento tenero mantiene le superfici del 2016 (24,3 milioni di ettari), nonostante un’annata con prezzi di mercato assai deludenti, mentre si prevede un forte calo, almeno del 6-7%, sulle superfici a frumento duro, che corrisponde a una diminuzione di 2,5-3 milioni di ettari.
La flessione sembra forte anche in Italia, che sul duro fa la parte del leone in Europa, anche se poi sul fronte dei prezzi attualmente il mercato valuta il Fino centro Italia 243 euro/tonnellata. E i prezzi potrebbero avere ancora un’impennata, perché in Canada, primo produttore ed esportatore mondiale di duro, si annuncia una campagna molto scarsa dal punto di vista qualitativo ed è in ripresa la domanda di frumento duro da parte dei paesi della sponda sud del Mediterraneo.
Con molte operazioni di semina già avviate, potrebbe essere interessante per i produttori il ricorso al mercato dei futures presente alla Borsa merci di Milano con il sistema Agrex (vedere www.borsaitaliana.it), che vale per lotti di volume pari a 50 tonnellate con cinque scadenze negoziate e consegna fisica fissata per marzo, maggio, settembre e dicembre.
Agrex a ottobre 2016 ha fatto registrare volumi contrattati per circa 3200 tonnellate. Lo scorso anno, dicono gli analisti di mercato, sarebbe stato molto conveniente per i produttori di grano duro vendere a termine, utilizzando i derivati, a ridosso della semina, con prezzi ampiamente superiori a quelli registrati al momento della trebbiatura quando c’è stato il tracollo dei prezzi.