L’agricoltura di precisione può decollare finanziando gli agricoltori che la fanno applicare ai contoterzisti

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L’applicazione dell’agricoltura di precisione avanza troppo lentamente, ma nessuno muove un dito a livello legislativo. Innanzitutto chiariamo un concetto: precisione non vuol dire andare diritto con il trattore. La vera precisione significa non sovrapporre gli interventi e applicare seme, concime e diserbo in modo variabile, sulla base delle mappe del suolo e sulle mappe di raccolta.

Come superare i limiti di spesa e di conoscenza

Appena diciamo questo, l’agricoltore giustamente obietta: “Ma chi ha tanti soldi da spendere in nuove attrezzature e in nuovi servizi?”. A questa osservazione rispondiamo: “Chi sa trasformare i dati delle mappe del suolo e delle mappe di raccolta in mappe di prescrizione da salvare su una chiavetta usb da inserire nel computer (ma quello giusto!) installato sul trattore?”.

Data la dimensione delle aziende agricole italiane che fanno seminativi, se vogliamo davvero far decollare i sistemi di precisione per aumentare la redditività dell’ettaro coltivato, occorre un meccanismo di incentivo mirato da reperire nei PSR. Abbiamo ancora tantissimi soldi da spendere, ci sono molte misure che vanno deserte e che non raccolgono domande di sostegno, quindi ecco l’occasione per deviare una bella montagna di euro sull’agricoltura di precisione.

Un sistema di incentivi che premia l’azione virtuosa

Dato che non si possono finanziare con i PSR i contoterzisti, che sono il vero motore di queste innovazioni e che hanno quasi sempre le attrezzature giuste, non resta che sostenere con incentivi gli agricoltori che possono dimostrare, con fatture e ricevute alla mano, di aver mappato i propri terreni e le produzioni, fatto eseguire semina, concimazione e diserbo a dose variabile per quelle determinate colture.

Anche se gli agricoltori che effettuano i lavori per proprio conto e non vedono quindi di buon occhio rivolgersi al contoterzista per queste operazioni, siamo convinti che con incentivi mirati potrebbero cambiare idea in fretta, magari anche solo per fare una prova su una parte dell’azienda.

Puntiamo sui contoterzisti che vogliono specializzarsi

Applicare l’agricoltura di precisione vuol dire mettere in campo cantieri tecnologicamente evoluti, ma anche predisporre un piano agronomico da studiare a tavolino sulla base di una serie di dati che aumentano e si modificano anno dopo anno. Anche su questo aspetto il contoterzista o qualche suo collaboratore può fornire le indicazioni giuste.

Ci auguriamo che qualche funzionario regionale che ha occasione di leggerci possa cominciare a considerare seriamente questa proposta, che è anche una via per evitare di restituire un bel po’ di soldi a Bruxelles.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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