I premi Pac per chi applica la produzione integrata

premi pac produzione integrata

ll metodo della produzione integrata e l’adesione al corrispondente intervento dello sviluppo rurale sono piuttosto radicati nell’agricoltura italiana, pertanto ben 18 regioni su 21 hanno aderito all’intervento previsto dalla nuova Pac 2023-2027 sulla “Produzione integrata”. Tale intervento prevede un sostegno per ettaro di SAU a favore dei beneficiari che si impegnano ad adottare le disposizioni tecniche indicate nei Disciplinari di produzione Integrata (DPI) stabiliti per la fase di coltivazione, aderendo al Sistema di qualità nazionale produzione integrata (SQNPI).

Sostegni ettaro/anno per coloro che adotteranno sui loro terreni le tecniche di produzione integrata

Regione euro/ettaro/anno Degressività Quota del sostegno coperta
Abruzzo 80-500 no
Basilicata 114-502 no
Calabria 150-988 fino a 50.000 euro/anno: 100%
da 50.001 a 75.000 euro/anno: 80%
oltre 75.000 euro/anno: 60%
Campania 150-988 fino a 40.000 euro/anno: 100%
da 40.001 a 60.000 euro/anno: 75%
oltre 60.000 euro/anno: 60%
Emilia-Romagna 60-530 fino a 50.000 euro/anno: 100%
da 50.001 a 75.000 euro/anno: 80%
oltre 75.000 euro/anno: 60%
Friuli Venezia Giulia 150-825 no
Lazio 400-988 no
Liguria 150-988 no
Lombardia 70-600 no
Marche 110-740 no
Molise 200-550 fino a 50.000 euro/anno: 100%
da 50.001 a 75.000 euro/anno: 80%
oltre 75.000 euro/anno: 60%
Piemonte 40-300 no
Puglia 88-390 fino a 50.000 euro/anno: 100%
da 50.001 a 75.000 euro/anno: 80%
oltre 75.000 euro/anno: 60%
Sardegna 171-658 no
Toscana 170-550 no
Umbria 72-750 fino a 50.000 euro/anno: 100%
da 50.001 a 75.000 euro/anno: 80%
oltre 75.000 euro/anno: 60%
Valle d’Aosta 600 no

I principali impegni per ricevere il sostegno

Di seguito elenchiamo gli impegni principali che si deve assumere l’agricoltore, ribadendo che poi andranno verificati al momento dell’adesione presso gli uffici regionali.

  • Lavorazioni del terreno. In superfici con pendenza media fra il 10 e il 30%, per le colture erbacee i disciplinari prevedono limitazioni dell’intensità delle lavorazioni (esclusivamente la minima lavorazione, la semina su sodo, la scarificatura e le lavorazioni non oltre i 30 cm di profondità, a eccezione delle ripuntature per le quali non si applica questa limitazione).
  • Avvicendamento colturale. Obbligo del rispetto di una rotazione quinquennale che comprenda almeno tre colture principali e preveda nel quinquennio al massimo un ristoppio.
  • Irrigazione. Registrazione dei dati pluviometrici, delle date e dei volumi degli interventi irrigui e rispetto dei volumi massimi di adacquamento in funzione della tessitura del suolo, con le modalità previste dalle linee guida nazionali.
  • Fertilizzazione. Effettuare l’analisi fisico-chimica del terreno. Le analisi vanno eseguite prima della stesura del piano di fertilizzazione o dell’utilizzazione delle schede a dose standard. Prevedere l’esecuzione di analisi del suolo per la stima delle disponibilità dei macroelementi e degli altri principali parametri della fertilità: per le colture erbacee almeno ogni cinque anni, per quelle arboree all’impianto. Obbligo di frazionamento della quota azotata per le colture arboree per singole distribuzioni superiori a 60 kg/ha/anno e a 100 kg/ha/anno per le colture erbacee e orticole.
  • Difesa fitosanitaria e controllo delle infestanti. Obbligo di giustificare i trattamenti sulla base dei monitoraggi aziendali/territoriali delle fitopatie o delle soglie di intervento vincolanti o dei criteri di prevenzione riportati nei disciplinari in modo da limitare il numero dei trattamenti. Obbligo di utilizzare solo le sostanze attive ammesse dai DPI per ciascuna coltura. Obbligo di rispettare i vincoli sul numero di trattamenti specifici per singole sostanze attive e/o per gruppi di sostanze attive indipendentemente dall’avversità.
  • Regolazione strumentale delle macchine per la distribuzione di prodotti fitosanitari. L’impegno consiste nell’acquisizione della certificazione di regolazione strumentale effettuata presso i centri prova autorizzati dalla Regione (secondo quanto definito dalle linee guida nazionali) per le macchine che distribuiscono i prodotti fitosanitari a completamento delle operazioni del controllo funzionale.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


4 commenti

  • roccuzzo sebastiano

    17 Dicembre 2022 at 4:19 pm

    Voglio a derire alla nuova. Pach

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  • Giuseppe

    17 Dicembre 2022 at 11:54 pm

    Il mondo compreso l’Europa ha bisogno di più cereali e non conviene attuare questa riforma,

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  • Paolo

    20 Dicembre 2022 at 11:42 pm

    ma non c’è il veneto. Cmq finché il mondo agricolo si fa prendere per il naso da Bruxelles e dai suoi sodali l’Italia sarà sempre il giardino di svago di chi la vuole sfruttare.

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  • Milly

    16 Gennaio 2023 at 4:29 am

    Il problema che l agricoltura è manovrata dal mondo agricolo invece dovrebbe essere libera e le piccole medie imprese soprattutto le imprese famigliari che fa sole producono …devono essere rivalutate …

    Rispondi

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