Pac 2018: le ultime modifiche al greening per i terreni a riposo e le aree ecologiche

Sono state rese note le ultime modifiche al greening della Pac 2018, in vigore cioè dal prossimo 1° gennaio, per quanto riguarda i terreni a riposo e le aree ecologiche. Le elenchiamo qui di seguito.
Per “terreno a riposo” si intende un seminativo ritirato dalla produzione agricola per un periodo minimo continuativo di 6 mesi (non più 8) a partire dal 1° gennaio al 30 giugno dell’anno in cui si fa la domanda Pac. Ciò permette agli agricoltori, dal 1° luglio, di seminare una coltura da reddito oppure di preparare il terreno per la coltura successiva. Dal terreno a riposo non si può ricavare alcuna produzione agricola, quindi non si può raccogliere foraggio e non si può pascolare.
Gestione del terreno a riposo
La gestione del terreno a riposo risponde ai seguenti requisiti:
- Terreno nudo.
- Terreno coperto da vegetazione spontanea.
- Terreno seminato per la produzione di piante da sovescio o per la produzione di compost, ammendanti o fertilizzanti naturali.
Come sempre c’è però un’eccezione, che riguarda le superfici che manifestano fenomeni erosivi evidenti e in assenza di sistemazioni: in questo caso occorre assicurare una copertura vegetale naturale o seminata per tutto il periodo dell’anno. Si tratta dei terreni in collina e montagna privi di sistemazioni idrauliche.
Terreni a riposo come Efa
Se il terreno a riposo viene abbinato alle superfici ecologiche (dette “Efa”), sono vietati lo sfalcio e ogni altra operazione nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 30 giugno di ogni anno (prima era il 30 luglio).
Elementi caratteristici del paesaggio
Desideriamo ribadire che le semplificazioni introdotte nei calcoli dal 1° gennaio 2018 permettono agli agricoltori di utilizzare meglio tutti gli elementi naturali che sono presenti in azienda a fianco delle superfici seminate e che possono soddisfare pienamente gli obblighi delle Efa senza intaccare le superfici dedicate alla produzione agricola.
La tabella seguente (tratta da Terra e Vita) riassume gli elementi da prendere in considerazione e i fattori di conversione e ponderazione. Esortiamo gli agricoltori a portare con sé questo documento quando si recheranno negli uffici dei Caa o delle organizzazione professionali per la prossima domanda Pac 2018.
Va sottolineato che le siepi, le fasce alberate e gli alberi in filari sono stati raggruppati in un’unica voce, mentre prima erano divisi.
I bordi dei campi sono stati fusi con le fasce tampone e i gruppi di alberi sono stati raggruppati sotto la voce “boschetti nel campo”.
La vegetazione ripariale dei corsi d’acqua viene presa tutta in considerazione, indipendentemente dalla dimensione.
Le fasce tampone e i bordi campo possono essere qualsiasi fascia tampone e il bordo del campo senza limitazioni. La superficie minima viene unificata a 1 metro.
Sulle fasce tampone, sui bordi campo e lungo i bordi forestali senza produzione, sono autorizzati lo sfalcio o il pascolo a condizione che la superficie resti distinguibile dal terreno agricolo adiacente.
Adiacenza ai seminativi
Finora venivano considerate valide ai fini Efa gli elementi caratteristici del paesaggio adiacenti i seminativi. La nuova norma offre maggiore elasticità, quindi se un filare è adiacente a un bordo campo è considerato valido come Efa anche se non è adiacente al seminativo.
Miscugli e azotofissatrici
Come è noto, i miscugli con prevalenza di azotofissatrici (almeno il 51%) sono considerati validi come Efa.
Si può diserbare sulle Efa?
Sulle azotofissatrici e sui miscugli abbinati alla superfici Efa è vietato il diserbo chimico a partire dal 1° gennaio 2018. Tuttavia l’agricoltore, dopo avere raccolto al termine del ciclo vegetativo (quindi no al sovescio) una azotofissatrice o un miscuglio con predominanza di azotofissatrici che ha abbinato alla superficie Efa, può seminare un’altra coltura, come mais o soia di secondo raccolto, senza alcun vincolo tecnico, quindi con possibilità di effettuare diserbi e trattamenti. Infatti ha già assolto l’obiettivo ecologico delle Efa, cioè il divieto di utilizzo dei fitosanitari con le colture azotofissatrici.
Questa bella notizia offre la possibilità di ampliare i secondi raccolti aziendali e comunque di ricavare reddito.