Pac 2018: le ultime modifiche al greening per i terreni a riposo e le aree ecologiche

20151107_114113

Sono state rese note le ultime modifiche al greening della Pac 2018, in vigore cioè dal prossimo 1° gennaio, per quanto riguarda i terreni a riposo e le aree ecologiche. Le elenchiamo qui di seguito.

Per “terreno a riposo” si intende un seminativo ritirato dalla produzione agricola per un periodo minimo continuativo di 6 mesi (non più 8) a partire dal 1° gennaio al 30 giugno dell’anno in cui si fa la domanda Pac. Ciò permette agli agricoltori, dal 1° luglio, di seminare una coltura da reddito oppure di preparare il terreno per la coltura successiva. Dal terreno a riposo non si può ricavare alcuna produzione agricola, quindi non si può raccogliere foraggio e non si può pascolare.

Gestione del terreno a riposo

La gestione del terreno a riposo risponde ai seguenti requisiti:

  1. Terreno nudo.
  2. Terreno coperto da vegetazione spontanea.
  3. Terreno seminato per la produzione di piante da sovescio o per la produzione di compost, ammendanti o fertilizzanti naturali.

Come sempre c’è però un’eccezione, che riguarda le superfici che manifestano fenomeni erosivi evidenti e in assenza di sistemazioni: in questo caso occorre assicurare una copertura vegetale naturale o seminata per tutto il periodo dell’anno. Si tratta dei terreni in collina e montagna privi di sistemazioni idrauliche.

Terreni a riposo come Efa

Se il terreno a riposo viene abbinato alle superfici ecologiche (dette “Efa”), sono vietati lo sfalcio e ogni altra operazione nel periodo compreso tra il 1° marzo e il 30 giugno di ogni anno (prima era il 30 luglio).

Elementi caratteristici del paesaggio

Desideriamo ribadire che le semplificazioni introdotte nei calcoli dal 1° gennaio 2018 permettono agli agricoltori di utilizzare meglio tutti gli elementi naturali che sono presenti in azienda a fianco delle superfici seminate e che possono soddisfare pienamente gli obblighi delle Efa senza intaccare le superfici dedicate alla produzione agricola.

La tabella seguente (tratta da Terra e Vita) riassume gli elementi da prendere in considerazione e i fattori di conversione e ponderazione. Esortiamo gli agricoltori a portare con sé questo documento quando si recheranno negli uffici dei Caa o delle organizzazione professionali per la prossima domanda Pac 2018.

Va sottolineato che le siepi, le fasce alberate e gli alberi in filari sono stati raggruppati in un’unica voce, mentre prima erano divisi.
I bordi dei campi sono stati fusi con le fasce tampone e i gruppi di alberi sono stati raggruppati sotto la voce “boschetti nel campo”.
La vegetazione ripariale dei corsi d’acqua viene presa tutta in considerazione, indipendentemente dalla dimensione.
Le fasce tampone e i bordi campo possono essere qualsiasi fascia tampone e il bordo del campo senza limitazioni. La superficie minima viene unificata a 1 metro.
Sulle fasce tampone, sui bordi campo e lungo i bordi forestali senza produzione, sono autorizzati lo sfalcio o il pascolo a condizione che la superficie resti distinguibile dal terreno agricolo adiacente.

Adiacenza ai seminativi

Finora venivano considerate valide ai fini Efa gli elementi caratteristici del paesaggio adiacenti i seminativi. La nuova norma offre maggiore elasticità, quindi se un filare è adiacente a un bordo campo è considerato valido come Efa anche se non è adiacente al seminativo.

Miscugli e azotofissatrici

Come è noto, i miscugli con prevalenza di azotofissatrici (almeno il 51%) sono considerati validi come Efa.

Si può diserbare sulle Efa?

Sulle azotofissatrici e sui miscugli abbinati alla superfici Efa è vietato il diserbo chimico a partire dal 1° gennaio 2018. Tuttavia l’agricoltore, dopo avere raccolto al termine del ciclo vegetativo (quindi no al sovescio) una azotofissatrice o un miscuglio con predominanza di azotofissatrici che ha abbinato alla superficie Efa, può seminare un’altra coltura, come mais o soia di secondo raccolto, senza alcun vincolo tecnico, quindi con possibilità di effettuare diserbi e trattamenti. Infatti ha già assolto l’obiettivo ecologico delle Efa, cioè il divieto di utilizzo dei fitosanitari con le colture azotofissatrici.

Questa bella notizia offre la possibilità di ampliare i secondi raccolti aziendali e comunque di ricavare reddito.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI