Pac 2023-2027, come cambiano i sostegni al reddito

pac-2023-2027

Nel precedente articolo “Nuova Pac, come cambiano i pagamenti: alcuni esempi aziendali” avevamo riportato una serie di esempi concreti per chiarire cosa succederà alle aziende agricole a partire dal 2023. Oggi proseguiamo con altri esempi aziendali per verificare l’incidenza della nuova Pac sui sostegni al reddito.

Azienda maidicola con 200 ettari

Quello dell’azienda maidicola con 200 ettari è forse il caso più penalizzato dalla nuova Pac, come mostra il grafico seguente.

In questa azienda la somma di pagamento di base (in grigio) + greening (verde scuro) del 2022 porta un valore dell’aiuto Pac a 380 euro/ha. Nel 2023 il sostegno di base (in grigio) scende a 250 euro/ha e in caso l’azienda aderisca all’eco-schema 4, per esempio con la rotazione cereali-leguminose (ma su queste ultime non si possono usare agrofarmaci), si aggiungono altri 40-50 euro/ha (indicati in verde chiaro). In ogni caso, la penalizzazione per questa tipologia di azienda è molto rilevante.

Azienda con grano duro e leguminose su 100 ettari

Nel 2022 il valore della Pac di questa azienda è di 370 euro/ha, sommando pagamento di base (grigio) + greening (verde scuro) + aiuto accoppiato al grano duro (arancione). A partire dal 2023 il sostegno di base (grigio) scende a 160 euro/ha.

Se l’azienda aderisce all’eco-schema 4 può ottenere altri 40-50 euro/ha (verde chiaro) e grazie al grano duro incassa anche il pagamento accoppiato (arancione). In ogni caso il valore della nuova Pac si abbassa rispetto a oggi.

Azienda con 60 vacche e 200 ettari

Nel 2022 l’azienda ha un valore della Pac pari a 230 euro/ha, ma nel 2023 la situazione migliora grazie all’eco-schema 1 con pascolamento obbligatorio.

Il sostegno di base si riduce nel 2023 ma cresce progressivamente sino al 2027 raggiungendo, con l’80% del valore medio nazionale, circa 140 euro/ha. Si conferma anche l’aiuto accoppiato per la zootecnia (in arancione).

In questo esempio aziendale la nuova Pac migliora il valore complessivo degli aiuti rispetto al 2022.

Azienda di 40 ettari con pomodoro e grano

Si tratta di un’azienda con un valore complessivo della Pac 2022 di 1.150 euro con un pagamento di base elevato di 700 euro/ha. La nuova Pac abbassa il sostegno di base (in grigio) a circa 550 euro/ha con decremento progressivo sino al 2027.

Avendo 40 ettari, l’azienda dal 2023 incassa il pagamento redistributivo sui primi 14 ettari (in rosso) e grazie al pomodoro vede confermato il pagamento accoppiato (in arancione). Per questa azienda il valore della Pac passa da 1.150 euro/ha del 2022 a 500 euro/ha circa nel 2027.

N.B. I grafici nell’articolo sono di Angelo Frascarelli (Università di Perugia).

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


12 commenti

  • Michele galassi

    21 Novembre 2022 at 11:09 pm

    Buonasera , sarebbe interessante fare una simulazione anche per chi ha allevamento suini all ingrasso ,vista la novità …..

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  • Massimo

    22 Novembre 2022 at 11:19 pm

    Un’azienda che non è in possesso di titoli e non può acquisirli con richiesta di accesso alla riserva in quanto non possiede i requisiti, può accedere ai vari ecoschema e sostegno redistributivo?

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  • Arras

    23 Novembre 2022 at 2:44 pm

    Questa pac è la rovina delle piccole aziende zootecniche dell’entroterra sardo e non solo, complimenti!!!

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    • Tiziano Iulianella

      25 Novembre 2022 at 8:30 am

      Ricordo a qualcuno, la zootecnia ovicaprino da carne non ne parla nessuno come mai? Bene ve lo dico io: innanzitutto noi facciamo zootecnia ESTENSIVA NON INTENSIVA. Hanno rovinato la storia secolare di questo settore. La nuova pac non c’è equità (economico)con altri tipologie di animali chi tutela il territorio sono le aziende di ovicaprino.non i conigli. E una vergogna ciò che si sta’ verificando.. questo sarà la,chiusura,di centinaio di aziende

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  • Francesco

    25 Novembre 2022 at 8:27 am

    Dire buongiorno è educazione . Ma non meritano il buongiorno chi complica la vita all’agricoltura e agli agricoltori, abbassando economicamente i titoli e dando l’elemosina per l’ecosistema.. tutto ciò per impoverire chi suda in azienda per favorire i burocrati parassiti delle nostre aziende. Io penso che RINUNCIO all’elemosina Pac e faccio come voglio io nella mia azienda… Ci avete rotto l’anima con tutti sto cavilli per crearci solo problemi.

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    • Massimo

      27 Novembre 2022 at 10:03 am

      Sono d’accordo,solo qualora i mercati fossero meno pilotati. Certo è che più che agricoltura quì ci tocca fare burocrazia,ed anche senza errori. Purtroppo ci trova con una corda al collo,sotto stretto ricatto…altro che aiuto al reddito agli agricoltori.

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  • Francesco

    25 Novembre 2022 at 1:03 pm

    Come sempre chi ha scritto e deciso la nuova Pac non conosce la realtà agricola soprattutto delle piccole e medie aziende che andranno incontro al fallimento,con tutti i cavilli richiesti il reddito delle aziende si annulera. Le associazioni agricola si dessero una mossa

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  • Palombi Remo

    25 Novembre 2022 at 8:43 pm

    Penso non convenga più sottostare alle regole ue per prendere un’elemosina, credo che rinuncerò

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  • Corradino Iadarola

    26 Novembre 2022 at 9:14 am

    Chi ha 10 ettari ed è pensionato come viene trattato,per i 10 ettari che sostegno viene dato ,grazie.

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  • Carlo

    26 Novembre 2022 at 12:41 pm

    Diciamo che l’Europa con questa nuova modifica penalizza completamente l’intero comparto agroalimentare italiano. I valori per ettaro non tengono conto dell’indice inflattivo ed energetico, ma sono stati buttati a caso per ordini di scuderia (le grandi multinazionali del settore) senza tener conto dei mercati dei rispettivi paesi. E’ inutile che si faccia riferimento a mercati all’Europa estranei come il CME di Chicago. Siamo in Europa (Russia compresa checché se ne dica e si voglia escludere) e i nostri scambi avvengono direttamente nel nostro continente. Non abbiamo le imposizioni fiscali americane/canadesi e così non abbiamo gli stessi costi dell’energia che hanno in quei paesi. Mi meraviglia che chi avrebbe dovuto arginare questa emorragia non abbia fatto fronte comune con Francia, Spagna, Olanda e Germania per ribadire la necessità di un vero mercato agricolo europeo.

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  • Domenico

    26 Novembre 2022 at 9:24 pm

    Con questa pace gli agricoltori perdono reddito ma cresceranno le importazioni da paesi extraeuropei.consguenza abbandono dei territori fallimento aziende agricole.non si può avere un buon cibo al disotto dei costi di produzione.io rinuncio a produrre

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  • Stefano

    27 Novembre 2022 at 4:52 pm

    Non fare la domanda pac si può?

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