Pac e condizionalità rafforzata, i nuovi vincoli dal 2023

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La nuova Pac 2023-2027 prevede che l’agricoltore, per ricevere i pagamenti, debba rispettare nove BCAA (“Buone condizioni agronomiche e ambientali”) oltre a undici CGO (“Criteri di gestione obbligatori”),

Dei CGO parleremo in un prossimo articolo; mentre per quanto riguarda le nove BCAA, la numero 7 (rotazione una volta all’anno sulle singole particelle) e la 8 (4% di aree non produttive), che abbiamo illustrato in un recente articolo, nel 2023 rimangono sospese e diventeranno obbligatorie solo nel 2024. Vediamo allora le altre BCAA, molte delle quali provengono dal pagamento greening che con la nuova Pac viene soppresso.

BCAA 1: mantenimento prati permanenti

La BCAA 1, un nuovo ingresso nelle condizionalità ma derivante dal greening, è dedicata al mantenimento dei prati permanenti sulla base di un percentuale di prati permanenti in relazione alla superficie agricola a livello nazionale rispetto all’anno di riferimento 2018. In base alle sue regole, il rapporto tra la superficie investita a prato permanente (PP) e la superficie agricola totale (SAT) non deve diminuire più del 5% rispetto al dato 2018 (il rapporto è calcolato a livello nazionale).

Il rapporto annuale, da confrontare con quello di riferimento, è calcolato successivamente al termine di presentazione delle domande a superficie (SICG) e comunque entro il 31 dicembre di ogni anno. La soglia di allerta in termini di riduzione del rapporto è pari al 3,5%.

Per la conversione di parte o di tutti i terreni investiti a PP ad altri usi agricoli e non agricoli, la BCAA 1 necessita dell’autorizzazione dall’organismo di controllo.

  • Coloro i quali hanno ricevuto un’autorizzazione alla conversione sono iscritti in un registro “ordinario”.
  • Se la conversione avvenisse senza chiederne l’autorizzazione, viene commessa una violazione e l’azienda viene iscritta in un registro “prioritario”. Nel caso in cui il rapporto annuale dovesse diminuire rispetto al rapporto di riferimento oltre la soglia di allerta o della soglia massima ammessa, le aziende iscritte nel registro prioritario sono chiamate, prima degli iscritti al registro ordinario, a ripristinare la superficie di infrazione entro l’anno successivo.

Non sono considerate superfici a prato permanente:

  • le superfici con leguminose (es. Medicago spp.) che mantengano lo stato di coltivazione in purezza;
  • le superfici agricole e non agricole di interesse comunitario (formazioni erbose naturali e seminaturali e torbiere, paludi, e altre formazioni di interesse comunitario riconducibili a prati e pascoli) tutelate da specifiche misure di conservazione a livello regionale.

BCAA 2: protezione di zone umide e torbiere

La BCAA 2 è un nuovo ingresso nelle condizionalità e prevede il divieto di conversione ad altri usi delle zone umide e delle torbiere all’interno delle aree definite ai sensi del DPR 13 marzo 1976, n. 448 e ss.mm.ii. (zone RAMSAR) e censite all’interno del Sistema di identificazione delle parcelle agricole di AGEA (SIPA).

Le Regioni e le P.A. con propri provvedimenti possono applicare il divieto anche ad aree umide e torbiere al di fuori delle aree definite e ad aree soggette a pratiche locali tradizionali. Sono escluse le superfici agricole degli habitat di interesse comunitario (formazioni erbose naturali, seminaturali e torbiere; paludi basse) tutelati da specifiche misure di conservazione. L’applicazione parte dal 2023 su zone RAMSAR (su indicazione di Agea).

BCAA 3: divieto di bruciare le stoppie

In base alla BCAA 3 vige il divieto di bruciare le stoppie dei seminativi, incluse quelle dei cereali autunno vernini e delle paglie di riso, se non per ragioni fitosanitarie. Le Regioni e P.A possono derogare tale impegno specificando, con proprio provvedimento:

  • l’eventuale intervallo temporale di applicazione della deroga;
  • l’eventuale suddivisione del territorio in aree omogenee per caratteristiche agro-pedoclimatiche e geomorfologiche, al fine di adattare gli impegni previsti dalla norma alle condizioni locali.

La deroga non si applica comunque nelle Zone di Protezione Speciale (ZPS) e nelle Zone Speciali di Conservazione (ZSC).

BCAA 4: introduzione di fasce tampone

Con la BCAA 4 si tratta di rispettare il divieto di distribuire fertilizzanti e agrofarmaci sui terreni adiacenti ai corsi d’acqua. Tale fascia è definita “fascia di rispetto/tampone” e ha un’ampiezza pari a 3 metri. La larghezza della fascia di rispetto aumenta se sul Piano d’azione dei nitrati o nell’etichetta di prodotto del fertilizzante usato, sia stabilita una larghezza superiore.

La costituzione (ovvero la non eliminazione) di una fascia stabilmente inerbita spontanea o seminata di larghezza pari a 3 metri, adiacente ai corpi idrici superficiali di torrenti, fiumi o canali, è definita “fascia inerbita”. Inoltre, è previsto l’inserimento di una specifica sui Piani d’azione dei nitrati: laddove definiscono delle ampiezze maggiori, queste prevalgono, come provvedimento di livello superiore, rispetto a quanto definito dalla norma.

BCAA 5: divieto di affinamento sui terreni declivi

La BCAA 5 è dedicata alla gestione della lavorazione del terreno per ridurre i rischi di degrado ed erosione del suolo, tenendo anche conto del gradiente della pendenza. Per terreni con una pendenza media superiore al 10%, che manifestano fenomeni erosivi, in assenza di sistemazioni idraulico-agrarie, si applicano i seguenti impegni:

  1. Contro la perdita di suolo dei seminativi e l’impoverimento dello stesso (applicata sui seminativi su terreni declivi che manifestano fenomeni erosivi o suscettibili di manifestarli in assenza di sistemazioni idraulico-agrarie): la realizzazione, ove praticabile, di solchi acquai temporanei distanti tra loro non più di 80 metri, collegati ai fossi collettori e negli alvei naturali, o, in alternativa, la lavorazione secondo le curve di livello (per esempio, contour tillage o girapoggio), unitamente al divieto di effettuare livellamenti non autorizzati.
  2. Contro il rischio di erosione su tutte le superfici agricole in tutto il territorio (su tutte le superfici con pendenza media superiore al 10% da fascicolo): il divieto di lavorazioni di affinamento e sminuzzamento del terreno (per esempio la fresatura) a seguito dell’aratura, per un periodo di 60 giorni consecutivi compresi nell’intervallo temporale tra il 15 settembre e il 15 febbraio.

BCAA 6: copertura minima del suolo

La BCAA 6 prevede di assicurare la copertura vegetale dei terreni agricoli a seminativo per 60 giorni consecutivi nell’intervallo di tempo compreso tra il 15 settembre e il 15 maggio successivo (si controlla l’assenza di lavorazioni), adottando una delle seguenti pratiche:

  • mantenere la copertura vegetale, naturale (inerbimento spontaneo) o seminata (almeno 60 giorni consecutivi tra il 15 settembre e il 15 maggio successivo);
  • lasciare in campo i residui della coltura precedente, fatte salve l’esecuzione delle fasce tagliafuoco.

Le Regioni e le P.A. possono disporre individuando il periodo di tempo in cui deve essere garantita la copertura all’interno comunque dell’intervallo temporale 15 settembre – 15 maggio successivo, in funzione dell’ordinamento colturale prevalente e/o dell’andamento storico della piovosità e/o delle caratteristiche pedologiche e di pendenza dei suoli.

Sono ammesse deroghe a tale obbligo per alcuni casi particolari; per esempio per le colture sommerse (riso), in caso di condizioni climatiche anomale, nei terreni interessati da interventi di ripristino di habitat e biotopi, per la semina di colture a perdere per la fauna. Per quanto riguarda le camere di risaia, l’erosione è infatti molto limitata dagli argini rilevati, la pendenza del terreno è nulla, e le limitatissime quantità di terra e sostanza organica che dovessero comunque passare dalle “aperture” degli argini sono recuperate dall’agricoltore durante la manutenzione dei canali adacquatori e colatori e re-inserite nella camera di risaia. Inoltre, l’interramento dei residui in autunno (invece di lasciarli in superfice), in condizioni del terreno adeguate alle lavorazioni, ne accelera la degradazione, riducendo la metano-genesi nella successiva campagna con la risaia sommersa. I residui colturali rappresentano, infatti, l’unica fonte di carbonio per il suolo in risicoltura e sono, pertanto, da valorizzare con operazioni di interramento nelle migliori condizioni pedologiche.

BCAA 9: divieto di aratura sui prati permanenti Natura 2000

Anche la BCAA 9, sul divieto di conversione o aratura dei prati permanenti indicati come prati permanenti sensibili sotto il profilo ambientale nei siti di Natura 2000, coma la 1 è un nuovo ingresso nelle condizionalità, ma proveniente dal greening. Essa prevede due divieti:

  1. il divieto di conversione della superficie a prato permanente ad altri usi all’interno dei siti di importanza comunitaria, delle zone speciali di conservazione e delle zone di protezione speciali, salvo diversa prescrizione della competente autorità di gestione;
  2. il divieto di aratura e di qualsiasi altra lavorazione che inverta gli strati del terreno, elimini o rovini la copertura erbosa, fatte salve quelle connesse al rinnovo e/o infittimento del cotico erboso e alla gestione dello sgrondo delle acque.

 

N.B. Le informazioni contenute in questo articolo sono tratte dal convegno “Pac sì o Pac no: cosa conviene all’agricoltore e all’allevatore”, tenuto dall’agronomo Angelo Frascarelli (Università di Perugia) lo scorso 1° dicembre alle Fiere zootecniche internazionali di Cremona, presso lo stand Kverneland Group Italia – Battini Agri.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


4 commenti

  • Antonio Lorusso

    10 Dicembre 2022 at 6:10 pm

    A queste indizione anno portato la Pac

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  • Alessio Canavelli

    11 Dicembre 2022 at 5:53 pm

    Salve, sono canavelli Alessio e faccio l’operaio da 30 anni.ho dovuto abbandonare l’idea di continuare con il lavoro di famiglia, l’agricoltura, grazie a queste regole della comunità europea che non fanno altro che continuare a favorire le grandi aziende e soffocare i piccoli agricoltori. Sto parlando di PAC, Grining e quant’altro. Tutto questo ha provocato l’abbandono dei territori collinari, usati come vaso di espansione per le grandi aziende di pianura.

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  • Luca Prada

    11 Dicembre 2022 at 7:04 pm

    Buongiorno,
    La BCAA6 sarebbe da considerare la vecchia misura10 sulle cover crop? Possono rientrare secondo lei i sovesci? Si possono avere informazioni in più?
    Grazie

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  • franco felice paolini

    31 Gennaio 2023 at 3:37 pm

    Abito nella bassa mantovana, zona di zucche , meloni mais , erba. Mi domandavo, visto che da noi i lavori di preparazione del terreno per queste culture è da fare per forza in autunno come si può accettare la misura BCAA6. Grazie e saluti

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