Pac: mais su mais si può fare se si semina cover crop

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C’è voluto un webinar di Rete rurale nazionale per risolvere la questione che da mesi preoccupava i nostri agricoltori, molti dei quali avevano deciso di non aderire alla Pac proprio per questo motivo. Il divieto di monosuccessione sulla singola particella, in vigore dal 2024, ha messo in crisi soprattutto coloro che non possono rinunciare al mais, obbligandoli a un cambio di indirizzo colturale assai poco gradito. Ma finalmente è giunto il chiarimento che tutti attendevano: le cover crops che rimangono in campo più di 90 giorni sono ammesse per interrompere la monocoltura. Dunque raccolto il mais, se si seminano per esempio la senape o il rafano o il favino, nella primavera successiva si può riseminare mais sulla stessa particella. L’importante è che la cover crop rimanga in campo minimo per 90 giorni, che è il limite temporale ammesso dalla Commissione europea.

Di seguito forniamo le risposte ad alcune domande in merito, giunte in questi giorni in redazione.

Epoca di semina dei miscugli di mellifere

Molti agricoltori aderiranno all’eco-schema 5, che prevede la semina di colture mellifere (minimo due) con una serie di impegni da rispettare tra il 1° marzo e il 30 settembre 2023, i quali riguardano il divieto dell’uso agrofarmaci e di sfalcio, sfibratura e trinciatura delle mellifere. Per quanto riguarda l’epoca di semina, non ci sono vincoli temporali, ma è necessario che le piante del miscuglio completino la loro fioritura entro il 30 settembre. Quindi coloro che si apprestano a semine di mellifere in questi giorni è bene che chiedano informazioni circa l’epoca di fioritura del miscuglio che hanno acquistato.

Dopo il 30 settembre il terreno può essere preparato per la semina di una coltura vernina. Non è ammesso invece seminare mellifere sui terreni dove verranno raccolti i cereali vernini.

BCAA 8: 4% di terreno a riposo

Quest’anno è in vigore la deroga, con l’eccezione di non poter seminare mais e soia, quindi molti agricoltori hanno deciso di imputare al 4% il terreno oggi investito per esempio a frumento, orzo, triticale, eccetera. Molti si domandano se questi terreni, attribuiti al 4%, possono essere investiti con un secondo raccolto. La risposta è sì, cioè si può seminare una coltura secondaria sul terreno che viene riservato al 4% in deroga e in particolare si può seminare anche il sorgo, coltura che notoriamente è meno avida d’acqua e che quindi si può adattare molto bene ad una semina estiva, magari su sodo.

Semina su sodo e BCAA 8

Le aziende agricole che aderiscono a misure agroambientali che riguardano semina su sodo, agricoltura biologica e agricoltura integrata nel 2023 possono usufruire della deroga in atto riguardo la BCAA 8, cioè non sono tenuti a mettere a riposo il 4% della superficie a seminativo.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


2 commenti

  • Ronco Bartolomeo

    6 Maggio 2023 at 7:06 am

    Da un po’ di anni faccio la cover crops in autunno ( rafano) e devo ammettere che mi trovo bene

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  • ANTONIO CIVINI

    6 Maggio 2023 at 1:38 pm

    Buongiorno,
    non mi sembra corretta l’interpretazione dell’articolo sulla possibilità di utilizzare la COVER come coltura secondaria.
    Mi risulta che il Ministero abbia chiarito con la risposta alla domanda n 11 delle FAQ ECO 4 che questo non è possibile Qui di seguito il passaggio

    11. La coltura secondaria può essere sovesciata? La coltura secondaria non può essere sovesciata in quanto, come previsto nella BCAA 7 (cfr. sezione 3.10.3.3 del Piano strategico relativa alla BCAA 7 e in particolare il paragrafo 3.10.3.3.1), deve essere adeguatamente gestita, cioè portata a completamento del ciclo produttivo.

    Un saluto

    Antonio Civini
    Confagricoltura Brescia

    Rispondi

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