Un PAG per la nuova PAC
Ci vuole un PAG per affrontare nel modo giusto la nuova PAC. Ma cos’è un PAG? Non è altro che il Progetto Agronomico Globale che ogni agricoltore deve predisporre nella sua azienda per affrontare con successo produttivo ed economico la diversificazione colturale e la sostenibilità ambientale imposte dalla PAC e dai PSR in cambio di aiuti specifici, ma anche la richiesta di prodotti sani e di qualità da parte del mercato.
Come si realizza un PAG
Ma come si fa un PAG? Si devono mettere insieme, trovando le combinazioni giuste e quindi le massime sinergie possibili, sementi, concimi, agrofarmaci, sistemi irrigui, strumenti di precisione e attrezzature. Non si può più ragionare per comparti separati, perché il buon seme deve essere deposto da una seminatrice che non sbaglia l’investimento e la profondità, perché ogni granulo di concime e ogni goccia di agrofarmaco devono andare a bersaglio e non disperdersi nell’ambiente, perché ogni litro di acqua deve essere utilizzato per intero dalla pianta e poiché il terreno è la nostra risorsa più importante e va rispettato e migliorato anno dopo anno nella sua fertilità fisica e chimica, con sistemi di lavorazione diversi dai tradizionali.
Il progetto in campo di Kverneland Group Italia
Per fare tutto questo dobbiamo imprimere una svolta nuova ai percorsi agronomici che mettiamo in campo e sfruttare le innovazioni tecnologiche che abbiamo a disposizione. Ecco allora che Kverneland Group Italia dalla campagna 2014/2015 scende in campo presso alcune aziende agricole con i suoi PAG, cioè i Progetti Agronomici Globali finalizzati alla dimostrazione che, implementando percorsi agronomici integrati tra i vari mezzi tecnici innovativi, è possibile aumentare le rese per ettaro e il ritorno economico grazie alla possibilità di intercettare tutti gli aiuti previsti dalla PAC e dai nuovi PSR regionali e anche dal vantaggio di portare sul mercato raccolti a tracciabilità totale.
Importanti partners dell’iniziativa
Il primo laboratorio PAG è stato inaugurato con la semina del frumento foraggero Ludwig in un appezzamento gestito dal contoterzista e agricoltore Alessandro Rossi a Castiglione delle Stiviere (Mantova). Si tratta di un campo di due ettari che ospita il frumento foraggero Ludwig, al quale seguiranno soia di secondo raccolto seminata su sodo, e in primavera mais e soia di primo raccolto gestite su diverse porzioni di terreno sia a minima lavorazione sia a strip till.
I partner dell’iniziativa sono Cerealtecnica per il frumento foraggero Ludwig, BayerCropScience per i programmi di diserbo e di difesa, Agrium per il piano di concimazione e Pioneer per le sementi di mais e si soia. La strategia agronomica che verrà implementata prevede la scelta di mezzi tecnici innovativi e di avanguardia per mettere le colture nelle migliori condizioni possibili perché possano esprimere il massimo del loro potenziale produttivo.