Roberto Bartolini8 Aprile 20248min7820

Agricoltura, 193 milioni per le pratiche ecologiche (ma dove sono i trattori a biometano?)

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Nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), è stato pubblicato dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica il decreto “Sviluppo del biometano secondo criteri per la promozione dell’economia circolare – Pratiche ecologiche“. Il decreto finanzia le imprese agricole che attuano pratiche ecologiche:

  • in fase di produzione del biogas;
  • per la sostituzione di trattori agricoli obsoleti e a bassa efficienza con trattori più efficienti, dotati di strumenti per l’agricoltura di precisione e alimentati esclusivamente a biometano;
  • per promuovere investimenti finalizzati a migliorare l’efficienza energetica di impianti per la produzione di biogas.

Come spesso accade, gli obiettivi sono condivisibili, anche se non si capisce perché siano stati inseriti i trattori a biometano, che ci risulta non siano ancora sul mercato.

Entità del contributo e beneficiari

I fondi disponibili totali sono 193 milioni di euro, suddivisi in tre anni e così ripartiti:

  • 116,8 milioni per il 2024;
  • 56,4 milioni per il 2025;
  • 19,8 milioni per il 2026.

Per il raggiungimento delle finalità è riconosciuto un incentivo composto da un contributo in conto capitale nella misura massima del 65% delle spese ammissibili e col limite di 600.000 euro per impresa e per ciascun progetto di investimento.

Possono accedere agli incentivi gli imprenditori agricoli che dimostrino che gli investimenti ammessi ad agevolazione non siano stati avviati prima della presentazione della domanda di contributo e a condizione che la realizzazione degli interventi ammessi a finanziamento avvenga entro il 30 giugno 2026.

Le attività ammesse all’incentivo

Queste, nel dettaglio, sono le attività ammesse agli incentivi.

  1. Creazione di poli consortili: la progettazione e l’installazione di nuove opere civili, idrauliche ed elettriche per lo stoccaggio e per la gestione del digestato nonché il miglioramento e/o la ristrutturazione di manufatti aziendali esistenti destinati allo stoccaggio delle materie prime, l’acquisto di macchine e di attrezzature per la lavorazione del digestato finalizzata alla commercializzazione sotto forma di fertilizzante di origine organica.
  2. Diffusione di pratiche ecologiche: sistemi di minima lavorazione del suolo e sistemi innovativi a bassa emissività per la distribuzione del digestato, per migliorare l’efficienza dell’uso di nutrienti con conseguente riduzione dell’uso di fertilizzanti sintetici, e l’aumento dell’approvvigionamento di materiale organico nei suoli. A titolo esemplificativo:
    • separatori solido/liquido a media o alta efficienza;
    • sistemi di localizzazione GPS delle operazioni di distribuzione degli effluenti;
    • sistemi diagnostici per l’analisi chimica rapida degli effluenti;
    • realizzazione di reti interrate e stoccaggi decentrati anche mobili;
    • macchine per l’interramento immediato degli effluenti, per la distribuzione ombelicale o rasoterra in bande, strutture e attrezzature per la fertirrigazione con matrici organiche chiarificate, e ogni altro macchinario per la distribuzione efficiente del concime organico e a ridurre l’emissione ammoniacale, in particolare tramite la copertura delle strutture per lo stoccaggio degli effluenti e del digestato;
    • utilizzo di attrezzature per la minima lavorazione, la lavorazione in bande (strip tillage) e la semina su sodo.
  3. Acquisto di trattori dotati di strumenti per l’agricoltura di precisione e alimentati esclusivamente a biometano, in sostituzione di trattori agricoli meccanici obsoleti e a bassa efficienza, nonché gli eventuali costi sostenuti per la necessaria rottamazione. La sostituzione del trattore e l’acquisto del nuovo trattore devono avvenire entro il 30 giugno 2026. La data della sostituzione viene dimostrata attraverso la data del certificato, rilasciato dalla Motorizzazione civile, di avvenuta cessazione della circolazione su strada del trattore agricolo, previa consegna della targa e del libretto di circolazione. La data di acquisto del nuovo trattore viene desunta dalla data di fatturazione del nuovo trattore.
  4. Acquisto e installazione di sistemi di recupero e utilizzo del calore prodotto dall’impianto biogas e di sistemi di abbattimento delle emissioni derivanti dall’impianto stesso, quali per esempio vasche di stoccaggio del digestato degli impianti, di volume pari alla produzione di almeno 30 giorni, che devono essere coperte e dotate di sistemi di captazione e recupero del gas.
  5. Interventi volti ad aumentare l’efficienza complessiva dell’impianto di produzione di biogas, quali per esempio gli interventi di sostituzione di motori primi elettrici con nuovi motori a classe di efficienza maggiore e/o dotati di inverter, o la sostituzione dei motori endotermici (motore a combustione interna) accoppiati ad alternatore con nuovi motori a celle combustibili (Fuel Cells).

Le misure convergono verso un solo obiettivo: potenziare l’economia circolare basata sul riutilizzo per raggiungere i target di decarbonizzazione europei. D’altra parte, con il solo investimento del Pnrr il governo si aspetta di incrementare la potenza di biometano da riconversione da destinare alla rete gas di circa 2,3-2,5 miliardi di metri cubi.

Definire i prezzi minimi per il biogas

In questo contesto, il biogas agricolo ha un ruolo fondamentale. Secondo i dati presentati nel corso di Biogas Italy 2024, attualmente risultano attivi circa 1.803 impianti di biogas agricolo in Italia, con una produzione di 2 miliardi e mezzo di metri cubi destinati soprattutto alla produzione elettrica e termica. Una quota minoritaria, pari a circa 600 milioni di smc, viene però già immessa in consumo come biometano nel settore dei trasporti.

Siamo in una fase cruciale per lo sviluppo del settore biogas e biometano, in Italia e in Europa”, ha commentato durante l’evento Piero Gattoni, presidente del Consorzio Italiano Biogas. “La notizia della firma del decreto sulle misure agroecologiche è un passo significativo verso sistemi agricoli sostenibili, rispettosi degli ecosistemi e a impatto climatico zero. Al contempo, però, è necessario intervenire per definire urgentemente il valore dei prezzi minimi garantiti per gli impianti biogas. Non possiamo più attendere: il ritardo di Arera sta rischiando di bloccare la filiera, creando ancora più incertezza e minando la stabilità delle nostre imprese. A partire da questo quadro, occorrerà lavorare nel corso dell’anno per predisporre da subito le regole che consentiranno lo sviluppo del settore ‘post PNRR’ e le traiettorie dei prossimi cinque anni”.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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