Eco-schema 4, gli ultimi chiarimenti sulle rotazioni delle colture

ecoschema4

Dopo le recenti precisazioni fornite da Rete Rurale Nazionale, si sono chiariti anche gli ultimi dubbi relativi all’eco-schema 4 sulle rotazioni biennali.

Ai sensi della norma, le colture a seminativo si suddividono in tre gruppi:

  • Colture proteiche-miglioratrici o da rinnovo, che sono indispensabili nell’avvicendamento biennale e che possono succedere a se stesse;
  • Colture pluriennali, colture foraggere e terreni a riposo, che assolvono all’impegno dell’avvicendamento biennale ma solo se succedono a se stesse;
  • Altre colture o depauperanti che possono essere presenti nell’avvicendamento biennale ma per non più di un anno, e che non possono succedere a se stesse. Cioè devono essere avvicendate con una coltura proteica o da rinnovo.

La presenza di colture pluriennali (come per esempio il carciofo e l’asparago), foraggere e terreni a riposo assolve all’impegno in automatico, ma solo se rimangono sulla stessa parcella per il biennio.

tabelle tratte da “Il Contoterzista” di giugno 2023

Colture secondarie

L’avvicendamento biennale è garantito anche dalle colture secondarie e deve essere attuato per almeno due anni. Si considerano le colture presenti in campo a partire dal 1° giugno al 30 novembre dell’anno di domanda, portate a completamento del ciclo produttivo e che coprono parte significativa del periodo tra due coltivazioni principali.

Uso degli agrofarmaci

Sulle colture leguminose e foraggere non è consentito l’uso di agrofarmaci, mentre sulle colture da rinnovo è consentito l’uso della tecnica di difesa integrata o della produzione biologica. Sulle altre colture non ci sono limitazioni.

I controlli saranno fatti sulla base del registro aziendale delle operazioni colturali.

Gestione dei residui colturali

L’eco-schema 4 consente la raccolta e la commercializzazione della paglia, dei tutoli e degli stocchi di mais anche in aziende non zootecniche. Le aziende che adottano le tecniche conservative di gestione del suolo (semina su sodo, minima lavorazione e strip tillage) raggiungono automaticamente gli obiettivi dell’impegno di interramento dei residui.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


4 commenti

  • Camillo Massari

    28 Giugno 2023 at 11:18 am

    Per quanto riguarda la coltivazione del Coriandolo da seme, come viene inquadrata per l’ecoschema 4, non essendo presente nelle coltivazioni da voi elencate?

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  • Luca Guzzo

    28 Giugno 2023 at 1:01 pm

    Secondo questo schema si può fare mais su mais quindi

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  • Antonio

    1 Luglio 2023 at 6:57 am

    Problema con il coriandolo lo coltivo da anni agronomicamente e una. Coltura da rinnovo ma su ecoschema non compare come si inquadra

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  • pasquale

    24 Ottobre 2023 at 6:12 pm

    buonasera, io nella campagna 2023 ho aderito all’ecoschema 4 ed ho seminato cime di rapa (quindi ortiva). nel 2024 potrò aderire all’ecoschema 5 compatibilmente al 4 magari serminado un miscuglio di mellifere di sole leguminose?

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