Il digestato è prezioso, ma bisogna saperlo gestire bene in campo

digestato

Effluenti di allevamento e digestato sono sempre più utilizzati per ridurre, o addirittura eliminare, l’uso di concimi chimici di sintesi, con indiscutibili vantaggi per l’ambiente e per il portafogli dell’agricoltore. Ma perché le cose funzionino davvero bene occorre disporre di dati, al fine di applicare con efficienza e convenienza uno scarto aziendale che diventa un prezioso mezzo tecnico.

Il valore del digestato

La prima cosa da fare è conoscere la composizione e quindi il valore del digestato, che va rapportato al valore medio attuale di NPK dei concimi. Giulio Bezzi e Paolo Mantovi, in un articolo uscito su Stalle da Latte n. 2/2023, affermano che il valore medio di 1 metro cubo di digestato (composizione media 4,5 kg N/m3, 1,7 kg P2O5/m3, 5,6 kg K20/m3) è stimabile in 12-15 euro. Quindi in una classica botte da 20 metri cubi è contenuto un valore fertilizzante di 240-300 euro, che deve essere messo a disposizione della coltura senza eccessive dispersioni. E qui entra in ballo la tecnica di distribuzione, che più sarà efficiente più soddisferà i fabbisogni delle colture.

Dunque, prima di tutto occorre elaborare un corretto bilancio di fertilizzazione per pianificare la corretta quantità di prodotto da distribuire, evitando sovradosaggi che si ripercuotono in maniera negativa sulla vitalità della coltura.

I costi della logistica

Un altro aspetto importante è la logistica del digestato, e anche qui bisogna fare due conti. Se fino a 3 km di distanza dal punto di stoccaggio il costo di distribuzione può essere mediamente di 1-2 euro/mc, a distanze maggiori l’incidenza del costo di trasporto diventa rilevante.

Come si vede dalla tabella qui sopra, i costi variano in maniera notevole a seconda del cantiere e anche della distanza. Aziende accorpate hanno convenienza ad adottare una rete di distribuzione interrata con i sistemi ombelicali, mentre aziende con corpi separati possono avere diverse soluzioni, compresa quella del sistema di trasporto e di distribuzione congiunto.

Modalità di applicazione del digestato

La scelta della tecnica di applicazione del digestato incide in maniera notevole sulla riduzione delle emissioni in atmosfera e quindi sull’efficienza di utilizzo. La distribuzione superficiale con piatto deviatore è certamente il sistema meno efficiente e più impattante, come dimostra la tabella che segue, dove si vede che ci sono tecniche che permettono di ridurre gli impatti anche dell’80-90%, come la fertirrigazione con digestato.

Sistemi di interramento

La lavorazione del terreno per preparare il letto di semina è occasione ideale per distribuire effluenti e digestati utiizzando sia i coltivatori ad ancore e dischi usati nelle lavorazioni conservative, sia il sistema strip tiller che lavora solo la striscia di terreno che sarà seminata.

digestato strip
Il digestato viene distribuito contemporaneamente alla lavorazione a strip till.
digestato
Distribuzione di digestato con coltivatore Kverneland CLC.

Queste attrezzature lavorano senza portare all’inversione della zolla e con un interramento nel primo strato di terreno, sino a una profondità massima di 25-30 cm. Le emissioni sono così molto limitate, così come la perdita di sostanza organica per ossidazione, e tutti i nutrienti apportati sono prontamente disponibili per la coltura nelle prime fasi dopo l’emergenza.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Lascia un commento

Il tuo indirizzo mail non sarà pubblicato I campi obbligatori sono contrassegnati


Chi siamo

Nato nel 2014, Il Nuovo Agricoltore è un portale informativo dedicato all’agricoltura, con un occhio di riguardo alle innovazioni tecnologiche. Il progetto è sviluppato da Kverneland Group Italia.


CONTATTACI