Interpretare le mappe per programmare le semine del mais 2017 con dosi variabili zona per zona

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La mappa del suolo che si realizza molto semplicemente con una speciale attrezzatura a slitta trainata da un Quad, le mappe Aquatek e le mappe di raccolta mettono a disposizione del tecnico, del contoterzista e dell’agricoltore informazioni preziose per decidere come comportarsi sui diversi appezzamenti nelle prossime semine primaverili 2017.

Sapere con esattezza dove il terreno cambia di tessitura e come si è comportato il mais sulle diverse tipologie di suolo nell’assorbire l’acqua e nella produzione di granella, permettono di decidere di aumentare o meno l’investimento per razionalizzare i costi e aumentare il profitto aziendale. È inutile, infatti, sprecare semi o concime dove situazioni oggettive del suolo non permettono di migliorare le rese, mentre è possibile farlo dove l’azienda presenta le situazioni più favorevoli di fertilità.

Quando non si disponeva delle mappe, questi ragionamenti si potevano fare in maniera empirica, sulla base della conoscenza a “spanne” della propria azienda, mentre oggi ci sono dati inconfutabili che confortano o meno le certezze dell’agricoltore.

Come si sfruttano i dati raccolti con le mappe

Ecco un esempio concreto di semina a dose variabile del mais DKC5830 in un’azienda friulana a 9 e 10 semi/mq, dopo aver analizzato la mappa del suolo, che era l’unico dato disponibile nel 2016:

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La mappa del suolo a sinistra mostra diversi colori: il verde e il giallo indicano il terreno più fertile, mentre il colore più scuro, nella parte marginale dell’appezzamento, indica il terreno meno fertile.

È stata effettuata una semina a dose variabile mettendo 10 semi/mq nella zona più fertile e 9 semi/mq nella zona più problematica.

La mappatura Aquatek indicava dove il mais assorbiva più acqua (aree gialle) e anche la mappa di raccolta indica, con il colore verde scuro, che in quelle zone si sono ottenute le produzioni più elevate. L’istogramma in basso a destra fa invece vedere la differenza di produzione raggiunta con i due diversi investimenti, che è pari a 0,6 t/ha: un dato alquanto significativo.

Con la mappa di prescrizione si semina a dose variabile

In questo secondo esempio vediamo a sinistra una mappa del suolo e a destra la mappa di prescrizione inserita nel computer della seminatrice, con la quale si è seminato a dose variabile, con 6,8 e 9 piante /mq.

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Per realizzare la semina a dose variabile è necessario disporre di una seminatrice come la Kverneland Accord TF profi trainata e-drive II, compatibile Isobus e dotata di terminale Isomatch Tellus a trasmissione elettrica che legge le mappe di prescrizione.

La seminatrice Kverneland Accord TF profi trainata e-drive II.
La seminatrice Kverneland Accord TF profi trainata e-drive II.

Il controllo del posizionamento brevettato e bi-dimensionale permette di effettuare la semina in parallelo o a diamante. Un ulteriore incremento della precisione si ottiene grazie al segnale GPS (RTK).

Il sistema esclusivo GEOseed® risulta particolarmente vantaggioso con la semina a file strette (37,5 – 45 cm) e con distanze fra i semi maggiori di 18-20 cm.

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Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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