Roberto Bartolini22 Gennaio 20246min10810

Mais, come migliorare la tecnica colturale per aumentare le rese

mais

Le innovazioni genetiche e agronomiche consentono di migliorare le rese e di razionalizzare i costi, ma bisogna entrare nella pratica di campo e far capire all’agricoltore dove e come intervenire. Il progetto “Mais domani” dell’Informatore Agrario è una vera e propria sperimentazione a cielo aperto che coinvolge vari aspetti dell’agrotecnica e fornisce una serie di indicazioni pratiche da trasferire all’agricoltore, che a sua volta dovrebbe inserirle in azienda, anche solo come prova.

Di seguito riportiamo alcuni risultati raggiunti nelle prove 2023, che sono stati pubblicati in forma integrale sull’Informatore Agrario n. 37/2023.

Le rese delle diverse classi FAO

Nel 2023 sono stati messi a confronto ibridi di diversa precocità che hanno fornito le seguenti rese:

  • Inici (FAO 300): 116 ql/ha al 25,9% di umidità.
  • Lineade LG (FAO 400): 139 ql/ha al 25,7% di umidità.
  • Capuzi (FAO 500): 141 ql/ha al 24% di umidità.
  • LG 31677 e LG 31630 (FAO 600): 149 ql/ha al 26,9% di umidità.
  • Zapotek (FAO 700): 146 ql/ha al 28,4% di umidità.

Nonostante i danni causati dall’intenso temporale che ha colpito il campo alla maturazione lattea, determinando danni consistenti alle parcelle di prova, alla raccolta si sono registrate buone produzioni di granella.

Conce biostimolanti e concimi fogliari

L’impiego di conce biostimolanti (Boost&Go di Lidea, Starcover active+ di Limagrain e Accudo di FMC) ha determinato un migliore sviluppo iniziale della coltura, con un vantaggio, quantificabile alla levata sotto forma di una superiore altezza della pianta rispetto al testimone non trattato, del 15% per gli ibridi precoci (caratterizzati da un più alto vigore) e dell’11% per gli ibridi medio-tardivi.

 

L’impiego di concimi ternari nel solco di semina (YaraMila Nutrigrow) e l’applicazione di concimi fogliari a 5 foglie (Yara Vita Bionue e Zeal Star), entrambi con effetto biostimolante, determinano anch’essi un miglioramento del vigore colturale nella fase vegetativa, anche su ibridi già predisposti a una veloce partenza (early vigor).

 

 

I risultati si riferiscono a LG 31677 (ibrido convenzionale) e a LG 31630 (ibrido ad alto early vigor).

 

Strategie di diserbo

La popolazione presente era prevalentemente costituita da infestanti a foglia larga. In particolare sono risultate molto presenti Acalypha virginica, Galinsoga parviflora e Amaranthus spp., mentre più limitata era la presenza di Portulaca oleracea e tra le graminacee Digitaria sanguinalis.

Sono state poste a confronto 10 tesi in altrettanti parcelloni, di cui un testimone non diserbato, un testimone diserbato solo meccanicamente mediante sarchiatura ripetuta alla 3ª – 4ª foglia, e diverse strategie di diserbo chimico: tre miscele in pre-emergenza, una miscela in post-emergenza precoce, due in post-emergenza convenzionale, una tesi con doppio intervento chimico (pre-emergenza e post-emergenza).

 

 

Si segnala in particolare la buona efficacia di controllo delle miscele di pre-emergenza senza l’impiego di terbutilazina, con risultati paragonabili all’impiego di questa sostanza attiva.

 

 

Il contenimento più efficace e prolungato è stato offerto dai trattamenti ripetuti, cioè il doppio intervento in pre e post-emergenza.

Efficienza irrigua e fertirrigazione

Nell’isola dell’efficienza irrigua sono state confrontate alcune tecniche irrigue, quali l’impiego dell’irrigatore auto-avvolgente (rotolone) e l’adozione di metodi di microirrigazione, con l’ausilio di ali gocciolanti rispetto alla pratica irrigua aziendale dello scorrimento.

L’impiego della fertirrigazione, che ha previsto una riduzione del 50% dell’azoto minerale distribuito alla coltura, ha aumentato l’efficienza dell’uso dell’azoto rispetto alla convenzionale distribuzione dell’azoto come urea in copertura, permettendo allo stesso tempo un incremento dell’1,4% del contenuto proteico nella granella.

Bene l’ibrido precoce

Dal punto di vista agronomico, l’impiego di un ibrido precoce ha ridotto dell’8% la produzione di granella, ma il risparmio dell’ultimo intervento irriguo di scorrimento, rispetto all’ibrido di ciclo medio, ha permesso nel complesso un aumento dell’efficienza d’uso dell’acqua. L’uso di un concime fogliare in miscela con il trattamento alla piralide in maturazione lattea ha permesso un aumento della produttività e quindi dell’efficienza dell’uso dell’acqua del 6%.

 

N.B. Tutte le tabelle e i grafici di questo articolo sono tratti dall’Informatore Agrario n. 37/2023.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


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