BCAA7, cancellato l’obbligo di raccolta per la coltura secondaria

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Mais nel 2024 e mais nel 2025 sulla medesima parcella: finalmente si potrà fare, a patto di seminare una cover crop autunno-vernina. Una circolare del capo dipartimento “Pac e sviluppo rurale” del Masaf Giuseppe Blasi, inviata ieri, precisa a proposito della BCAA 7 che «relativamente alle modalità di controllo della corretta gestione della coltura secondaria, tenuto conto della difficoltà di accertamento della fase di raccolta, si precisa che l’impegno si intende soddisfatto con il mantenimento in campo della coltura secondaria per almeno 90 giorni».

Mais-cover crops-mais: si può fare!

Questo significa che viene cancellata quella FAQ relativa alla BCAA 7, pubblicata alcuni mesi fa su Rete Rurale, che introduceva, senza alcuna giustificazione, l’obbligo di raccolta per la coltura secondaria, mettendo così fuori gioco le cover crops autunno-vernine che, oltre ad avere una importante funzione agronomica, interrompono la monosuccessione, consentendo di riseminare la medesima coltura l’anno successivo.

Gli allevatori tirano un sospiro di sollievo

La circolare toglie parecchi pensieri soprattutto agli allevatori, che quest’anno potranno seminare tutto il mais che desiderano, con la certezza che il prossimo anno lo potranno ripetere con le medesime modalità, senza incorrere in alcuna sanzione. Inoltre, grazie a questo ravvedimento ministeriale, si salvaguarda una coltura fondamentale per il nostro paese come il mais, che rischiava di vedere ulteriormente calare le superfici investite. È evidente infatti che parliamo soprattutto di mais, perché era la coltura che avrebbe sofferto di più la BCAA 7, senza poter intercalare una cover crops. Ma il provvedimento interessa comunque tutte le colture.

Come si dice… tutto bene quel che finisce bene, anche se ci potevamo risparmiare mesi e mesi di discussioni inutili su un’imposizione, quella dell’obbligo di raccolta, che non aveva nessun fondamento agronomico né normativo.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • Luca

    24 Gennaio 2024 at 5:38 pm

    Ottimo, c’era aspettarselo..

    Rispondi

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