Mais precoci e fibra di qualità per produrre più latte

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«Quest’anno ho seminato un mais precoce classe FAO 300 ai primi di marzo, facendo inorridire i vicini, ma lo stato della coltura conferma la bontà della mia scelta. Ho scoperto solo pochi anni fa i vantaggi di seminare i mais precoci: inserito il prodotto insilato nella razione delle vacche in piena estate, quando di solito la produzione di latte tende a diminuire, l’ho vista aumentare di ben due litri di latte per capo al giorno. Poiché la razione non è stata modificata negli altri suoi componenti, questo risultato si deve attribuire solo al mais e in particolare alla qualità della fibra che abbiamo portato in mangiatoia».

Lo afferma Danilo Barbaglio, che insieme al figlio Alessandro conduce la Cascina Frandellona, 200 ettari e 1800 capi dei quali 800 in lattazione. Le colture praticate sono mais da insilato, di primo e secondo raccolto, frumento e sorgo foraggero, oltre a medica ed erbai.

Danilo Barbaglio (a destra) con Sandro Battini, direttore commerciale di Kverneland Group Italia.

Prosegue Barbaglio: «In mangiatoia portiamo solo insilati, che devono essere ben fatti e ben conservati, e prestiamo tanta attenzione alla fibra. A questo proposito uno dei segreti è trinciare il mais “lungo”, anche 4,5 cm, per limitare la presenza di lignina negli stocchi. Anche per quanto riguarda i foraggi, l’importante è la massima tempestività e precocità di raccolta».

Kubota FB1000, rotopressa e fasciatore no-stop

A proposito di foraggi, Barbaglio giudica ottimali quelli fasciati nelle rotoballe, e per questo ha acquistato una macchina di assoluta avanguardia come Kubota FB1000, che lavora il foraggio in una pre-camera, ovvero la prima sezione dove si producono i due terzi della balla, per poi passarla pre-formata nella camera principale, dove può raggiungere la sua dimensione massima di 1,25 metri.

Kubota FB1000 no-stop, progettata nello stabilimento di Kverneland Group Ravenna.

«Non riuscivo più a sostenere le spese del vecchio cantiere di raccolta foraggi che mi occupava sei persone, così ho pensato di acquistare la FB no-stop che produce le rotoballe, le fascia in continuo alla perfezione e le deposita delicatamente sul terreno. Con questa macchina la raccolta dei foraggi occupa due persone, uno che andana e l’altro che opera con la Kubota FB».

Dunque si ritiene soddisfatto dell’acquisto?

«Sono molto soddisfatto. La macchina è concepita e costruita molto bene, anche in quella parte terminale con il doppio satellite di fasciatura che ruota verticalmente intorno a un’asse con la balla supportata da due rulli motorizzati. Il tutto riduce l’ingombro e consente una notevole velocità operativa, che è indispensabile dato che le finestre utili di lavoro sono molto ristrette. Poi la fasciatura è perfetta e le balle possono rimanere in campo anche per giorni».

In Kubota FB, il fasciatore viene sollevato per consentire ai due satelliti di avvolgere la balla. A differenza dei sistemi di avvolgimento tradizionali, le braccia satellitari gemelle offrono un modo nuovo di avvolgere la balla, ruotando su un piano verticale.
Una volta completato l’avvolgimento, il telaio si abbassa e il rullo avvolgitore posteriore viene sollevato rilasciando delicatamente la balla fasciata sul terreno.

Come giudica l’insilato prodotto dalle rotoballe?

«Si tratta di un prodotto di primissima qualità con un grado di fermentazione ottimale, che non si raggiunge con nessun altro sistema di conservazione».

Sul fronte della sostenibilità come vi regolate in campo e in stalla?

«In campo adottiamo la minima lavorazione al posto dell’aratura su tutta la superficie con ottimi risultati. Non utilizziamo più concimi chimici data l’abbondanza di liquami e digestati; abbiamo un piccolo impianto di biogas da 300 kW alimentato esclusivamente con le deiezioni dell’allevamento. Con il separato solido proveniente dall’impianto, addizionato con un prodotto a base di calcio, rivestiamo le cuccette delle vacche in sostituzione dei materassini, che hanno creato molte problematiche agli arti degli animali. La stalla è attrezzata per assicurare il massimo benessere alla mandria».

Saper scegliere concessionari competenti

Chi fa seminativi oggi ha l’assoluta necessità di ammodernare il parco macchine. I concessionari di macchine e attrezzature agricole sono pronti?

«In generale si tratta di un comparto che ha bisogno di crescere ancora tanto in professionalità e soprattutto in competenza. È molto difficile trovare concessionari che conoscono in maniera approfondita le macchine che vendono, e devo dire che nel caso della rotopressa no-stop FB sono stato molto fortunato nell’essere nella zona di competenza del concessionario Gennari Agricoltura e successivamente di avere conosciuto Sandro Battini, direttore commerciale di Kverneland Group Italia, un’azienda organizzata con tanta professionalità e vocata al cliente finale. C’è bisogno di informazione e formazione!».

Da sinistra Andrea Codognola (key account manager Kverneland Group Italia), Guido Storti (Gennari Agricoltura), Sandro Battini (direttore commerciale Kverneland Group Italia), Alberto Gennari (Gennari Agricoltura) e Danilo Barbaglio.

«Concludo con un’osservazione che ritengo importante anche per i miei colleghi: non ho mai visto spiegare con tanta semplicità ma anche tanta precisione i dettagli operativi delle attrezzature come fa Battini: dice davvero tutto quello che serve a noi agricoltori di sapere e quando si va in campo, la macchina mantiene le promesse!».

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


Un commento

  • luca

    26 Maggio 2022 at 11:43 am

    Buongiorno Dott.Bartolini, reportage molto interessante. La pressa produce balloni con un peso medio di quanto? La ringrazio come sempre, buona giornata

    Rispondi

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