Roberto Bartolini6 Ottobre 20232min199753

Pac 2024, scatta l’obbligo del seme certificato: i quantitativi per ettaro

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Con il decreto n. 525680 del 27 settembre scorso, il Ministero dell’agricoltura ha stabilito che per ottenere i pagamenti accoppiati Pac nel 2024 è necessario utilizzare un quantitativo minimo di sementi certificate per coltivare frumento duro, girasole, colza, riso, barbabietola da zucchero e soia. Nel decreto viene anche definito il numero minimo di materiale di propagazione per unità di superficie per la coltivazione di pomodoro da trasformazione. Resta ferma per le aziende biologiche, ai fini dell’accesso al sostegno accoppiato, la possibilità di utilizzare le sementi convenzionali qualora quelle in forma biologica non siano disponibili sul mercato.

Indichiamo qui di seguito i quantitativi minimi di sementi certificate per ettaro.

  • Frumento duro: 180 kg di sementi per ettaro
  • Girasole: 3 kg di sementi per ettaro (corrispondenti a 55.000 semi/ha)
  • Colza: 2 kg di sementi per ettaro (corrispondenti a 450.000 semi/ha)
  • Riso:
    • Ibridi: 30 kg di sementi per ettaro
    • Varietà Clearfield: 160 kg di sementi per ettaro
    • Varietà Clearfield HP: 40 kg di sementi per ettaro
    • Varietà Provisia: 100 kg di sementi per ettaro
    • Tutte le altre varietà: 160 kg di sementi per ettaro
  • Barbabietola da zucchero:
    • Seme nudo: 1,6 kg di sementi per ettaro (corrispondenti a 100.00 semi/ha)
    • Seme confettato 4 kg di sementi per ettaro (corrispondenti a 100.000 semi/ha)
  • Soia:
    • Primo raccolto: 70 kg di sementi per ettaro
    • Secondo raccolto: 100 kg di sementi per ettaro
  • Pomodoro da trasformazione: 25.000 piantine per ettaro
  • Canapa: 25 kg di sementi per ettaro

Si sottolinea che già delle semine autunnali 2023 si deve utilizzare seme certificato. Inoltre, l’agricoltore è tenuto a conservare e a mettere a disposizione degli organismi pagatori per la verifica delle condizioni di ammissibilità al sostegno accoppiato al reddito come fatture e cartellini relativi al materiale di propagazione e alle sementi certificate utilizzati per il trapianto e la semina.

Roberto Bartolini

Laureato in agraria all'Università di Bologna, giornalista professionista dal 1987, ha lavorato per 35 anni nel Gruppo Edagricole di Bologna, passando dal ruolo di redattore a quello direttore editoriale. Per oltre 15 anni è stato direttore responsabile del settimanale Terra e Vita. Oggi svolge attività di consulenza editoriale e agronomica, occupandosi di seminativi e di innovazione tecnologica.


3 commenti

  • Francesco Veronese

    12 Ottobre 2023 at 8:53 pm

    Grazie per l’articolo. Quindi ad esempio per la soia se un agricoltore vuole seminare del seme autoprodotto, non deve fare altro che rinunciare al premio accoppiato?

    Rispondi

  • Sergio paradisi

    13 Ottobre 2023 at 8:54 am

  • dino

    23 Ottobre 2023 at 10:54 am

    quale è il quantitivo minimo ad ettaro ( kg./ha. ?) stabilito per l’avena ?

    Rispondi

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