Dalla variabilità del suolo e delle produzioni al piano di concimazione a dosi variabili

Quando si dice che si è prodotto, per esempio su 30 ettari, 110 ql/ha di granella di mais non si fa altro che indicare un dato medio di tutto l’appezzamento agricolo, che tiene conto delle punte più alte e delle punte più basse di produttività. Infatti è noto che la produzione varia, a volte anche in maniera consistente, da una zona all’altra del campo, e per questo è importante conoscere l’entità e la localizzazione di questa variazione per poter poi prendere alcune decisioni operative con l’obiettivo di razionalizzare i costi e aumentare le rese.
Le mappe di produzione e le mappe del suolo misurano la variabilità
Andrea Pezzuolo dell’Università di Padova, nel corso di un recente incontro organizzato a Montichiari (Brescia) da Condifesa Lombardia Nord Est, ha affermato che la variabilità di campo si può studiare in vari modi, purché si abbiano sempre dei dati strettamente correlati con i punti del campo, cioè georeferenziati.


Le mappe di produzione, che vengono elaborate dalle mietitrebbie dotate sulla facchiniera di appositi sensori e strumenti elettronici, indicano con diverse colorazioni come variano i quintali raccolti punto per punto, mentre le mappe del suolo (di cui abbiamo parlato in un precedente articolo), sempre attraverso l’elaborazione di mappe cromatiche, ci dicono come varia la tessitura del suolo (sabbioso-limoso-argilloso) in un determinato appezzamento.
Il costo della mappatura della produzione è di circa 10 euro/ha, mentre per le mappe del suolo siamo attorno a 50-60 euro/ha.

Occorre elaborare con l’agronomo le mappe di prescrizione
I costi delle mappe di prescrizione possono sembrare elevati, ma non lo sono se poi l’agricoltore utilizza le mappe ricevute dal contoterzista per stabilire cosa fare nella campagna successiva. Il punto da chiarire infatti è che con le mappe di produzione e con le mappe del suolo si hanno una serie di informazioni precise che devono essere il punto di partenza per redigere le cosiddette mappe di prescrizione, cioè un tracciato a dose variabile delle operazioni che si compiranno sulla coltura al momento della semina, della concimazione, del diserbo e dell’irrigazione.
La grande innovazione che va sotto il nome di agricoltura di precisione sta proprio nella possibilità di ottimizzare la distribuzione dei mezzi tecnici (seme, concime, diserbo, acqua di irrigazione) variandone le dosi distribuite punto per punto nei diversi appezzamenti.
Cosa si può fare con la concimazione: i tre vantaggi
Nel caso della concimazione i vantaggi sono di tre tipi:
- Si evitano le sovrapposizioni e la distribuzione del concime nei bordi campo.
- Si possono diminuire le dosi di concime nelle zone meno fertili.
- Si possono aumentare le dosi di concime nelle aree più fertili o dove si è aumentato il numero di piante al metro quadro.

Nel momento in cui gli agricoltori sono consapevoli del fatto che occorre trovare ogni strada possibile per aumentare le rese e per diminuire i costi, i sistemi di precisione sono gli unici che possono fornire un aiuto concreto, perché consentono di capire dove e come muoversi, finalmente a ragion veduta e non solo con i dati delle analisi chimiche del suolo e con la conoscenza approssimativa dei campi tramandata dalle generazioni precedenti.
L’importante è disporre di attrezzature isocompatibili
Per poter seguire e completare il percorso decisionale, sottolinea Pezzuolo, è indispensabile disporre di attrezzature che sappiano leggere le mappe di prescrizione attraverso sistemi elettronici, in modo che lo spandiconcime modifichi la dose di prodotto da distribuire seguendo il piano prestabilito.

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Il ricevitore satellitare montato sul tetto del trattore riceve i segnali di posizione e le comunica al computer di bordo, che li elabora sotto forma di dato di posizione e li integra con le informazioni scritte nella mappa di prescrizione, necessarie per modificare la quantità di concime in uscita.
Sono i connettori ISOBUS (leggi questo articolo per saperne di più) a consentire il trasferimento immediato e senza intoppi di tutte le informazioni dal computer di bordo allo spandiconcime che, mediante un attuatore elettroidraulico, modifica il settaggio del sistema di distribuzione che così può differenziare i dosaggi all’interno del medesimo appezzamento.
Dall’esperienza di agricoltori e contoterzisti che utilizzano già la distribuzione del concime a dose variabile si ricava un dato medio di maggiori produzioni per ettaro anche in regime di agricoltura conservativa (sodo, minima lavorazione e strip-till) pari al 20% di granella di mais rispetto a terreni dove si è concimato a dose fissa.
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